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Difesa Grande-Accordo tra comune e De Vizia per la chiusura dello sversatoio

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Svolta per il destino della discarica di Difesa Grande, trovata l’intesa tra il primo cittadino del tricolle e l’amministratore dell’ASI-Dev Ecologia srl, Emilio De Vizia, gestore dell’impianto arianese. Per il capping (letteralmente significa tappare) finale saranno utilizzati gli scarti dei terreni provenienti dai lavori della linea ferroviaria dell’Alta Velocità Napoli-Bari e della stazione  Hirpinia in Valle Ufita,previa autorizzazione da parte di RFI, in partegià concordata. Scongiurata l’ipotesi prevista in precedenza dell’arrivo di rifiuti biostabilizzati che tante polemiche aveva creato con la presa di posizione di associazioni e partiti. Soddisfatto il sindaco Franza, il quale ha dichiarato :”Esprimiamo grande soddisfazione e compiacimento per questo importante e significativo risultato, che abbiamo raggiunto anche grazie ad un rapporto di collaborazione, in questo caso con Asi Dev. In consiglio comunale, abbiamo espresso sin da subito, la disponibilità a palesare in sede di conferenza di servizi, l’utilizzo dei terreni e rocce da scavo provenienti dalla stazione Hirpinia per la copertura finale della discarica. In quella sede l’amministratore De Vizia espresse disponibilità ad approfondire anche dal punto di vista tecnico e giuridico l’utilizzo di questo materiale e oggi siamo qui a suggellare attraverso un protocollo d’intesa tale scelta, ovviamente in conformità a tutte le norme previste. Un ringraziamento credo che sia importante rivolgere un ringraziamento al consigliere comunale Laura Cervinaro, che in sede di consiglio comunale espresse questa precisa richiesta. Siamo soddisfatti. Da oggi si porre fine anche ad una serie di contrasti rispetto ai quali credo che l’amministrazione e il consiglio comunale si è espresso sin da subito per trovare una soluzione che potesse anche in qualche modo sgombrare il campo da equivoci in merito alla possibilità di porre fine a questa vicenda con il massimo di concordia. Occorre mettere in campo uno sforzo di modernizzazione sul nostro territorio. Credo che tutti gli attori a vario titolo impegnati e deputati a risollevare i nostri territori dalle secche nelle quali da decenni siamo, debbano dimostrare questo sforzo di coesione. E’ il primo passo. Ora attendiamo che Rfi ci si dia un segnale positivo.” Anche l’amministratore di Asi-Dev si dice soddisfatto sottolineando che:”La parola fine era stata data quando il sito è stato dichiarato non inquinato.il 2022 sarà l’anno della sigillatura definitiva della discarica”.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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