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Cronaca di una giornata che segna il risveglio del Meridione

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Quando i Sindaci scendono in piazza la misura è colma, il governo sforna solo cifre ma, gratta gratta, la storia èsempre la stessa: i soldi al ricco Nord e le briciole al Sud. Domenica 25 aprile a Napoli la manifestazione dei Sindaci segna la consapevolezza delle donne e degli uomini che il Sud è stato abbandonato al suo destino. Non è polemica ma rappresentazione di un malessere profondo che affonda le sue radici nella Questione Meridionale mai seriamente affrontata, mai risolta. A questa si unisce il pregiudizio che sfocia nel razzismo alimentato dall’ingiusto mantra dello sperpero delle risorse destinate al Sud e sprecate dalla classe politica che balla, suonando il mandolino. Tutto ciò è stato smentito dall’operazione verità messa in campo da studiosi, costituzionalisti, dalla società civile e dal Quotidiano del Sud che hanno dimostrato lo sperequato spostamento di denari verso il Nord e sottratti all’area più povera del Paese. È venuto il momento di perequare le due macro aree, diversamente monterà la rabbia sociale ed un abisso si aprirà sotto i nostri piedi. I Sindaci provenienti dal Meridione incarnano i diritti negati a 21 milioni di cittadini privati del trasporto pubblico, dei treni ad alta velocità, dell’acqua potabile, di ospedali e che non sono considerati persone ma trattati come stranieri in Patria. Si mettano in conto enormi risorse finanziarie per far decollare il Sud, passerella ideale per nuovi e proficui canali commerciali verso l’Asia e l’Africa. Meraviglia il silenzio dei tg Nazionali della Rai che ancora una volta ha perso l’occasione di essere la tv di tutti gli italiani e non solo della partitocrazia che l’ha colonizzata. Solo il tg4 ha dato notizia alquanto ampia della manifestazione di Napoli, per il resto il silenzio assoluto. Il vento sta cambiando e si prospetta un nuovo equilibrio che riaffermi la centralità della costituzione e dei diritti di pertinenza di tutti gli italiani, inclusi i meridionali. È solo l’inizio, ci vedrete sempre più numerosi ed allora anche la Rai lottizzata non potrà far finta di nulla, ci siamo e nessuno ci fermerà.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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