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Confesercenti, Marinelli: segnali di ripresa nel commercio in Irpinia, ma obiettivo è ripresa strutturale con regole chiare

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«Anche in Irpinia, come nel resto del Paese, si registrano finalmente i primi timidi segnali di ripresa, ma è necessario consolidare il risultato, attraverso misure strutturali di sostegno alle imprese e di rilancio dell’economia, non senza uno spirito di collaborazione generale tra tutti i segmenti della società e le istituzioni pubbliche, per contrastare ed archiviare definitivamente il Covid e guardare con fiducia al futuro». E’ quanto afferma  Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.

«I dati ufficiali Istat – ha proseguito il rappresentantedell’associazione di categoria – sull’andamento del commercio, anche su piccole superfici, consegnano un clima positivo ed una ripresa dei consumi, ma la crescita è tutta da consolidare e pesano l’incertezza e le incognite legate all’andamento dei contagi, soprattutto per le varianti del Coronavirus che avanzano,  con lo spettro del ritorno a provvedimenti restrittivi, che brucerebbe i segnali di fiducia da parte di consumatori ed imprese. E’ quindi fondamentale una generale assunzione di responsabilità ed una collaborazione da parte di tutti, per scongiurare tale prospettiva. Le imprese sono disposte a fare la propria parte, ma servono tempi adeguati e regole certe. E’ necessario definire attentamente i perimetri dell’intervento, che deve essere graduale e non scaricare eccessivi oneri sulle spalle delle imprese. I protocolli esistenti per la sicurezza del lavoro nelle piccole e medie imprese, fino ad ora, hanno funzionato: la via dei patti tra le parti sociali è dunque percorribile, così come lo è quella normativa».

«L’obiettivo a medio termine da raggiungere – ha concluso Marinelli -, insieme alla salvaguardia delle salute di tutti i cittadini, a cominciare dalle persone più fragili, è il ritorno al tasso di risparmio delle famiglie sui livelli pre-crisi. Uno snodo purtroppo per nulla scontato: molti dei cambiamenti nelle abitudini di consumo determinati dalla pandemia, infatti, non sono reversibili. La diffusione del lavoro da remoto, la ridotta mobilità legata ai timori di contagio, la crescita delle vendite on-line, sono fattori che continueranno ad influenzare i comportamenti delle famiglie. Occorre quindi trovare idonei aggiustamenti, per creare nuovi equilibri ed adeguare la rete commerciale di prossimità alle mutate esigenze, sfruttando l’innovazione tecnologica e le nuove abitudini di consumo, in una logica di riorganizzazione dello sviluppo locale e del fare impresa».  

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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