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Confesercenti, Marinelli: l’incertezza frena la ripartenza dei consumi in Irpinia. Necessaria strategia per superare la crisi

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«L’incertezza torna a farsi sentire sui consumi, nonostante i segnali complessivi di ripresa. E’ necessario perciò dare fiducia alle famiglie e alle imprese del commercio, in Irpinia come nel resto del Paese, per lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi determinata dalla pandemia». Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.

«Dai dati Istat più recenti – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria – emerge che a fronte dei segnali positivi registrati in diversi settori economici, nei mesi scorsi, rispetto all’anno precedente, si rilevano lievi, ma preoccupanti rallentamenti del trend, soprattutto nel comparto non alimentare. Ad avere difficoltà sono principalmente i piccoli esercizi, persino nel settore dei beni primari. Siamo, dunque, ancora ben lontani da una ripresa strutturale dell’economia e ad un ritorno ai livelli pre-emergenza. A pesare, su famiglie ed imprese, le numerose incognite legate all’andamento della situazione sanitaria e agli esiti della campagna vaccinale, che tornano a ridurre le decisioni di spesa, pur in presenza di un aumento della liquidità disponibile, accumulato soprattutto nel 2020, anno delle chiusure sistematiche, a seguito della drastica contrazione dei consumi e delle misure di sostegno adottate dal governo nazionale, che hanno ridotto sensibilmente l’impatto economico della crisi. Adesso occorre fare attenzione al processo in atto ed evitare una nuova contrazione dei consumi, perché inciderebbe sulla crescita dell’intero territorio e di tutto il Paese. I consumi infatti valgono il 60% del Pil e dopo il crollo registrato nel 2020 non c’è ancora stata una terapia adeguata».

«Occorre, quindi, – ha concluso Marinelli – una strategia generale delle istituzioni nazionali e locali per dare più certezze a cittadini ed imprese. In primo luogo, rinnovando e prorogando, dove possibile, gli strumenti di sostegno al lavoro ed agevolando le aziende che riescono ad assumere. Servono poi soluzioni per non accollare su famiglie e piccole imprese, i notevoli aumenti previsti, per l’ultimo trimestre 2021, degli oneri di sistema di gas ed elettricità, insieme a provvedimenti per la riduzione del cuneo fiscale e dei costi del lavoro per imprese di ogni dimensione, così come sostegni a micro-imprese e autonomi, le categorie più colpite dalla crisi».

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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