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Black Friday – La nota di Nicola Grasso della Confcommercio

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Fino a qualche anno fa il «venerdì nero» dei consumi durava solo un giorno, appunto di venerdì,

all’ indomani del giorno del Ringraziamento, che tradizionalmente è il quarto giovedì di novembre e quest’anno capita il 29 novembre. Una moda importata dagli Stati Uniti e seguita dai commercianti avellinesi per tenere il passo dell’ avanzata dell’ e-commerce. E allora se le piattaforme di Amazon e Zalando allungano il Black Friday a quasi tutto il mese di novembre, anche negozi cercano di mettersi alla pari. Le associazioni dei commercianti storcono il naso, ma non posso disapprovare più di tanto. La norma che regola saldi è chiara. Si parte nei giorni stabiliti per legge. E si cerca di evitare di muoversi in ordine sparso. Questo per evitare una corsa al ribasso dei prezzi che rischia di deprimere molte attività. Nel mese di settembre, per la prima volta dopo diversi mesi, l’ inflazione ha perso quota: andando in territorio negativo (-0,6%). Un indice che racconta un arresto dei consumi che sta sgonfiando i prezzi. La Confcommercio spiega in una nota che non condivide la politica delle super promozioni, ma «le imprese ovviamente sono libere e autonome». Per Nicola Grasso, neo-delegato Confcommercio Avellino per la città di Ariano: «La colpa di queste svendite va addebitata alla crisi economica e alla concorrenza, non sempre leale, dell’ e-commerce e dei centri commerciali. Le nostre imprese vanno tutelate». In città i pareri sono discordanti tra gli esercenti. Il proprietario di un noto negozio di abbigliamento uomo/donna ad Ariano Irpino, presente nel Centro Commerciale Naturale di Viacardito, spiega: «Noi proporremo la Black Friday week dal 22 al 29 novembre. Grazie a tutti i clienti che continuano a comprare nei “negozi fisici”,come il nostro, dove la passione, la professionalità, la competenza sono le caratteristiche che ci contraddistinguono». Di parere opposto qualche commerciante del Centro Storico di Ariano che ha detto che il Black Friday è una “moda” controproducente, visto che anche i saldi invernali hanno perso il richiamo e l’ appeal che avevano in passato tra i consumatori: «Il rispetto verso i clienti viene prima delle mode commerciali del momento e se corriamo dietro al commercio elettronico ci aspetta il baratro», questo lo sconsolato commento.

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La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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