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ADOC – Incontro in Prefettura tra Poste Italiane e Associazioni

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L’ADOC desidera intervenire in merito alle determinazioni assunte dal tavolo svoltosi in Prefettura tra i responsabili di Poste Italiane e le associazioni rappresentative delle persone anziane e diversamente abili, riguardo il servizio di ritiro delle raccomandate inesitate a Pianodardine.

Preliminarmente l’ADOC si congratula ed esprime soddisfazione per l’impegno e la tenacia profuse dalle associazioni intervenute all’incontro nel cercare di dare una soluzione o quantomeno mitigare i disagi degli utenti.

Le determinazioni assunte dal tavolo in Prefettura, sebbene rappresentino un’astratta soluzione alle problematiche lamentate dagli utenti in merito alla distanza del centro di smistamento, all’assenza di mezzi di trasporto e alle modalità e tempi di recapito delle raccomandate, vengono valutate assolutamente insufficienti dall’ADOC e sotto certi aspetti anche artificiose.

La possibilità data a tutti gli utenti di usufruire gratuitamente del servizio “chiamami” per un arco temporale molto ristretto, circa tre mesi, per poi divenire nuovamente a pagamento, rappresenta più un’astuta trovata pubblicitaria di Poste Italiane per diffondere la conoscenza di un servizio aggiuntivo a pagamento, che una seria e definitiva soluzione alle denunciate problematiche, soprattutto quelle dell’utenza debole.

Come ADOC abbiamo sempre denunciato le criticità derivanti dal nuovo sistema di smistamento, portando la questione di Pianodardine innanzi all’AGCOM.

Successivamente alla presentazione dei nostri reclami e ricorsi, Poste Italiane al fine di evitare sanzioni da parte dell’Autorità, ha chiesto e purtroppoottenuto a posteriori l’autorizzazione a consegnare le raccomandate presso questi centri unici di raccolta.

L’ADOC, memore delle battaglie condotte e delle esperienze maturate, esprime forte scetticismo in merito alle reali intenzioni di Poste Italiane ed ovviamente si oppone ad ogni fumosa soluzione che abbia quale ultimo fine la conservazione dello status quo.

Pertanto, l’ADOC propone che quantomeno Poste italiane assicuri agli utenti ultra sessantacinquenni e alle persone diversamente abili residenti nei comuni serviti dai centri unici di smistamento, l’esenzione a tempo indeterminato dal pagamento del servizio chiamami.

L’ADOC di Avellino si farà promotrice di tale soluzione anche in sede di modifica delle condizioni di espletamento del c.d. Servizio Universale Postale.

Infine, l’ADOC ricorda agli utenti che sul sito www.occhioaituoidiritti.it è ancora possibile richiedere gratuitamente il modulo di reclamo per denunciare eventuali disservizi patiti.

 

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Attualità

La scorta di Ranucci siamo noi

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L’attentato a Sigrifido Ranucci è una violenza fatta a tutti noi; con modalità mafiosa volevanointimidire il giornalista per impedirgli di portare alla luce le nefandezze delle mele marce. L’azioneviene da lontano, dalle inchieste sui ministri del governo Meloni, dagli esposti inviati alle procure di mezza Italia, dalla mancata partecipazione alla presentazione dei palinsesti televisivi a Napoli, dalla riduzione delle puntate di Report. Azionesistematica indirizzata a minare la credibilità delle inchieste condotte da Sigrifido Ranucci, affiancate dall’isolamento e dalla delegittimazione sono il segnale che la malavita organizzata ha colto perzittirlo, senza riuscirci. La gente comune si erge a difesa della libertà di parola e di pensiero, principio scolpito nella Costituzione. Vogliono che sianoportati alla luce i retroscena del palcoscenico dove il nepotismo e gli interessi personali sono il programma dei mestieranti della politica. Sei la nostra voce, la nostra arma per far pulizia in politicae nella pubblica amministrazione, non l’hanno zittito, oggi è ancora più forte.

La Redazione di meridionemeridiani.info

esprime la solidarietà e la vicinanza alla Redazione di Report ed al giornalista Sigrifido Ranucci per il vile attentato subito.

Siamo con te, sei ognuno di noi.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Attualità

Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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