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Ad Ariano cerimonia d’investitura dei Cavalieri Santo Sepolcro.

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Nel contesto delle celebrazioni del Giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco per l’anno 2015/2016, con la Bolla Misericordiae Vultus, questa Luogotenenza ha programmato, ancora, una Solenne cerimonia d’investitura, che sarà celebrata ad Ariano Irpino (AV), nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, secondo il seguente programma:

Giorno 21 ottobre 2016 – h 18,00 – 19,30 Veglia delle Armi e di Preghiera nella Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Giorno 22 ottobre 2016 – h. 10,00 – 10,30 Solenne Processione giubilare introitale in Cattedrale, con inizio dalla Chiesa di S. Agostino; h.10,30 – 12,00 Solenne Cerimonia d’Investitura e celebrazione S. Messa in Cattedrale; Il Sacro rito sarà presieduto da S.E.R. Gr. Uff. Mons. Sergio Melillo, Vescovo di Ariano Irpino – Lacedonia.

Priore della “Delegazione Ariano Irpino – S. Angelo dei Lombardi”. Concelebreranno S.E.R. Mons. Francesco Marino, Vescovo di Avellino, Grande Ufficiale dell’Ordine, Priore della “ Sezione Benevento – Irpinia” ed il Reverendo Padre Riccardo Luca Guariglia, Abate Ordinario dell’Abbazia Territoriale di Montevergine.

Sarà presente il Luogotenente per l’Italia Meridionale Tirrenica, Cavaliere di Gran Croce, Generale prof. Avv. Giovanni Napolitano: tale Luogotenenza ha competenza territoriale sulle Regioni Campania, Calabria e Basilicata.

Sarà questa la prima Solenne celebrazione dell’Ordine in provincia di Avellino.

Saranno investiti i seguenti Cavalieri e Dame:

Delegazione Ariano Irpino

Di Gironimo Michele

Di Paola Maria Rosaria

Iorillo Giuseppe

Primarosa Domenico

Silvestri Marco

Vecchiolla Angela

Delegazione Avellino

Pitone Eduardo

Sirignano Alessandro

Delegazione Potenza

Cibarelli Silvia

Gilio Francesco

Pucillo Nicola

Delegazione Matera

Iula Alcibiade

D’Alessandro Maristella

Delegazione Capua

Trepiccione Francesco

Delegazione S. Cono – Teggiano-Policastro

Fabbiani Rocco

Guido Antonio.

Saranno promossi al grado di : Commendatore: Bracco Giovanni Romano della Delegazione S. Cono – Teggiano –Policastro; Grande Ufficiale : Marcone Antonio della Delegazione Nocera – Sarno. Interverranno i Presidi, i Delegati, i Priori di Sezione e di Delegazione, i Cavalieri e Dame di tutta la Luogotenenza, per dare il loro benvenuto ai neo ammessi.

Le insegne ai promossi al superiore grado onorifico saranno conferite venerdì, 21 ottobre, nel corso della “Veglia delle armi e di preghiera”, che sarà pure presieduta da S.E.R. Gr. Uff. Mons. Sergio Melillo. Alla Solenne Cerimonia d’investitura seguirà un pranzo di gala . Ariano Irpino fu una delle più importanti contee della dominazione normanna, ed ampia parte ebbe nella prima Crociata.

Dalla Contea di Ariano partirono, per la prima crociata, al seguito di Boemondo d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo, tra gli altri, il Vescovo Gerardo di Ariano e Roberto conte di Buonalbergo , figlio di Gerardo conte di Ariano. Furono questi tra i primi a ricevere la dignità di Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme e sono da annoverare nei cinquanta Cavalieri, appartenenti alla nobiltà crociata, cui fa riferimento Torquato Tasso nel canto IX- 92 . Per tanto passato storico, che la lega fortemente Ariano Irpino al nostro Ordine, abbiamo voluto che vi fosse celebrata questa Solenne Cerimonia d’Investitura.

L’Ordine Equestre del S. Sepolcro d Gerusalemme fu fondato nel 1099, subito dopo la liberazione di Gerusalemme e la formazione del Regno Latino. Goffredo di Buglione affidò ad alcuni Cavalieri Crociati, costituitisi in Corpo, l’onore della custodia armata e della difesa del Santo Sepolcro, con dovere di obbedienza al Patriarca di Gerusalemme. Erano cinquanta tra i più nobili condottieri crociati ed il Torquato Tasso così declama nella sua Gerusalemme Liberata: “ son cinquanta guerrier che ‘n puro argento Spiegan la trionfal purpurea Croce ( canto IX, ottava 92 ).

I Cavalieri del Santo Sepolcro, per distinguersi dagli altri crociati, assunsero l’emblema delle cinque Croci purpuree a simboleggiare le cinque piaghe di nostro Signore Gesù Cristo. L’Ordine oggi è retto dal Gran Maestro, Cardinale Edwin O’Brien, L’attuale Statuto si prefigge di: rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice, secondo gli insegnamenti della Chiesa, sostenere ed aiutare le opere e le istituzioni della Chiesa Cattolica in Terra Santa.. Gli aiuti economici inviati dai membri dell’Ordine, presenti in tutto il mondo, sostengono le attività diocesane del Patriarcato Latino di Gerusalemme, le sue scuole parrocchiali, Università, frequentate da studenti delle varie confessioni religiose, le Chiese e gli ospedali.

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Direttivo provinciale di Forza Italia allargato a sindaci ed amministratori

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Sì è tenuta ieri sera all’Hotel Belsito di Avellino la riunione del direttivo provinciale di Forza Italia, allargata a sindaci ed amministratori.  

Un confronto lungo e articolato dal quale è innanzitutto emerso unanime e convinto sostegno alla candidatura del vice ministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, alla presidenza della Regione Campania per la coalizione di centrodestra.

In primo luogo nelle parole del Segretario provinciale, Angelo Antonio D’Agostino, il convincimento che Forza Italia, in Irpinia come nel resto della regione, sarà il traino della coalizione risultando determinante per una vittoria che va costruita al centro, recuperando voto moderato.

La missione di Forza Italia, casa del popolarismo, è questa. Una missione alla portata, alla luce del grande lavoro di radicamento fatto in questi anni e degli enormi spazi che la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra, lascia sguarniti proprio nell’elettorato centrista. Forza Italia può e deve colmare quello spazio.

Venendo alla costruzione della lista, nel corso della discussione sono emerse molte disponibilità dai territori.  Profili diversi che nei giorni a venire saranno valutate nella massima condivisione, perché l’obiettivo di tutti deve essere quello di mettere in campo la migliore compagine possibile, connubio tra competenze e radicamento.

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Cisal, Picone: più attenzione a sicurezza dei lavoratori, anche in Irpinia troppi incidenti

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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza; le buone intenzioni o gli slogan non servono. Gli infortuni sul lavoro sono e restano una intollerabile emergenza, in Irpinia e Campania, come nel resto del Paese”. Ad affermarlo è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal di Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici.

“I dati ufficiali – prosegue il dirigente sindacale – ci dicono che il fenomeno è in crescita al Sud, che registra il più alto tasso di incidenti mortali sui luoghi di lavoro. Ma in generale aumentano infortuni e decessi in itinere, nel percorso casa-luogo di lavoro. Una tendenza che si avvertiva già negli ultimi anni. Nei primi otto mesi del 2025 l’incremento è stato dell’8,8 %, 186 vittime, soprattutto del comparto industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024 e più o meno un quarto dei decessi complessivi.

Su questo versante ad incidere sono l’espansione dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze tra abitazione e luogo di lavoro, la debolezza del trasporto pubblico e il conseguente uso del mezzo privato, tutti elementi che accrescono l’esposizione al rischio.  

In aumento anche le malattie professionali, quasi del 10%, rispetto all’anno precedente.

La sicurezza viene considerata purtroppo ancora soltanto un optional, all’interno di un quadro complessivo deprimente: precarietà, i salari più bassi d’Europa, l’uso sistematico di esternalizzazione del lavoro, crisi profonda di alcuni comparti come l’automotive, che in Irpinia costituisce una filiera produttiva importante per l’economia e per l’occupazione, ma su cui pendono molti problemi che ne compromettono la prospettiva”.

“E’ necessario pertanto – conclude Picone – che si investano più risorse sui controlli, aumentando il numero di ispettori che operano sul territorio, ma vanno modificati anche i processi produttivi. C’è bisogno inoltre che le politiche di sicurezza aziendale si integrino con misure di prevenzione estese agli spostamenti dei lavoratori, promuovendo iniziative coordinate in materia di mobilità sostenibile, riorganizzazione dei tempi di lavoro e rafforzamento delle infrastrutture di trasporto”.

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La disumanità dei governi imbelli

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È caduto il velo delle menzogne, la Flotilla mette a nudo la disumanità dei governi imbelli, interessati a mantenere attivo e florido il mercato delle armi, riconvertendo quello delle automotive, in grave crisi in Europa. La Meloni aveva criticato l’azione della Global Sumud Flotilla reputandola inopportuna e affermava: “è una fase nella quale tutti quanti dovrebbero capire che esercitare una responsabilità, attendere mentre c’è un negoziato di pace, è forse la cosa più utile che si può fare per alleviare le sofferenze dei palestinesi” e riferendosi alla Flotilla, proseguiva e rincarava la mano: “ma forse le sofferenze del popolo palestinese non erano la priorità” (Ansa e L’Espresso1 ottobre 2025).

Eppure, nei confronti di Israele, la Meloni non esprime alcuno sdegno diversamente manifestato per la Flotilla. Dimentica che era un’azione umanitaria, svolta da persone di diversa nazionalità, disarmate, indirizzata a creare un corridoio sicuro al fine di alleviare le sofferenze del popolo Palestinesedovute alla mancanza di cibo e di medicinali,provocate dalla disumanità del governo genocidario di Israele. Nulla potrà rimanere come prima, la Flotilla ha avuto il merito di aver attirato l’attenzione mediatica su ciò che accade a Gaza e sulla pulizia etnica operata da Israele. Atto esecrabile e frutto avvelenato che affonda le sue radici nel lontano 1948, costellato di odio e morte che avvelena l’esistenza degli israeliani e dei palestinesi, senza soluzione di continuità e senza una via d’uscita. Sin ad oggi, l’UE, gli USA, la Comunità Internazionale non sono riusciti a proporre una pacifica ed unitaria soluzione al tema dei due Stati e dei due popoli. Le immagini di Gaza distrutta, delle donne che piangono i bambini morti per fame o colpiti dalle bombe, hanno ferito la carne viva di milioni di persone chespontaneamente sono scese in piazza gridando lo slogan: “blocchiamo tutto”. Spero che, tutto ciò indurrà i singoli governi e la Comunità Internazionale a rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune, oscurato dai ciechi nazionalismi e dalla ricerca del benessere personaleedonistico. I popoli hanno indicato la strada: si dia voce e speranza al senso di umanità, si dia voce e dignità ai popoli del Sud del mondo.

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