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VACCINI, ALAIA: INACCETTABILE STOP PUNTI DI SOMMINISTRAZIONE PER MANCANZA DI DOSI

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Il Presidente della Commissione sanità: “Chiusi i centri in Irpinia nonostante siamo ancora in piena emergenza sanitaria, economica, e sociale. De Luca lungimirante su Sputinik usato in 60 paesi, ma Aifa ancora non dà ok”

Napoli, 10 apr – “La chiusura dei centri vaccinali in Campania per mancanza di dosi è inaccettabile. A maggior ragione se alla Campania ne sono state sottratte 210mila del tutto ingiustamente e ingiustificatamente. Non ci rassegneremo al fatto che la nostra regione, che ha fatto sforzi enormi per allestire una organizzazione il più efficace e puntuale possibile, non sia più nelle condizioni di somministrare il vaccino anticovid per le mancanze e i ritardi del Governo centrale. Al Premier chiediamo che Aifa si pronunci velocemente su Sputinik, che la Campania abbia le dosi fin qui non consegnate e che riprenda la regolare distribuzione di quelle che servono al rapido completamento della campagna vaccinale.” Così in una nota il Presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Campania, Enzo Alaia.
“Ieri – aggiunge Alaia – l’Asl di Avellino ha dovuto chiudere tutti i punti vaccinali irpini per la mancanza di dosi da somministrare. Anziani, persone fragili e cittadini campani affetti da patologie gravi dovranno aspettare ancora per poter ricevere il vaccino. Il Governo deve spiegare a queste persone il perché manchino all’appello oltre 200mila dosi di cui la Campania aveva ed ha diritto.”
“La nostra è tra le regioni che – osserva il Presidente della Commissione sanità – ha somministrato più vaccini, ma che ha avuto il numero più basso di dosi in rapporto alla popolazione. Circostanza questa che non trova alcuna giustificazione e sulla quale aspettiamo spiegazioni dal Governo. D’altronde, come ha già avuto modo di evidenziare il Presidente De Luca, la Campania non ha sottoscritto alcun accordo con nessuna categoria professionale; men che meno c’è stata alcuna corsia preferenziale per nessuno. Nulla, insomma, che possa spiegare ritardi nelle consegne per una campagna che necessita, invece, di celerità, puntualità e massima efficacia. Occorre procedere speditamente anche per i commercianti, i ristoratori, i baristi, e chiunque si trovi ora in grave difficoltà economica per via di chiusure che si protraggono ormai da troppo tempo.”

“Evidentemente – prosegue Alaia – ancora una volta il Presidente De Luca e la Regione hanno visto bene sulla opportunità di provvedere autonomamente per procurarsi le dosi, concludendo un contratto subordinato al via libera dell’Agenzia del Farmaco per avere Sputinik. Eppure, nonostante la gravissima emergenza in corso, sanitaria, economica e sociale, siamo ancora in attesa che Aifa si pronunci su un preparato utilizzato già da mesi in 60 paesi nel Mondo”, chiude Alaia

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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