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Segnalazioni agli amministratori senza esito: i diritti sono forse ancora un favore?

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C’era un tempo in cui i cittadini inoltravano suppliche al re. Ad Ariano sembra che il tempo si sia fermato.

Vico I Anunziata

Non si inviano più le suppliche al re, ma a chi governa e a chi amministra. Il gioco sporco che hanno praticato i potenti o i presunti tali, è spesso stato quello di non risolvere i problemi, lasciarli incancrenire ed intervenire dopo diverse suppliche per far diventare il diritto dei cittadini, un favore concesso, una elargizione di benevolenza. Adesso ad Ariano non governa più la “politica”, bensì un Commissario Straordinario che non ha bisogno di raccattare voti e chi dirige la sanità, è un direttore che non è stato votato dai cittadini, ma nominato.

Via Angelo Spada

In ogni modo, chi ha incarichi pubblici deve amministrare la cosa pubblica nell’interesse dei cittadini, in maniera corretta e non clientelare, deve ascoltare le richieste dei cittadini: rispondere alle loro lettere è anche una questione di buona educazione! Chi amministra deve dar conto del suo operato e rispondere con dei sì o dei no motivati. Mi è capitato di fare varie segnalazioni alle amministrazioni perché risolvessero alcuni problemi di ordinaria amministrazione di Ariano.

Vico I Anunziata

Avevo segnalato al Commissario prefettizio lo stato vergognoso in cui versano due strade, che portano a Contrada Cesine: non so indicare i nomi poiché non hanno targhe che li indichino. Una strada parte dalla Chiesa del Carmine e l’altra si dirama dalla strada per San Liberatore: entrambe arrivano a Contrada Cesine. Dopo pochi giorni, in contrada Cesine è arrivato un operaio con un camioncino del Comune con 2 sacchi di bitume. Quando l’operaio ha visto la strada si è reso conto che poteva soltanto colmare le prime poche buche, lo ha fatto e se n’è andato. Avevo scritto al Commissario prefettizio ringraziandolo per il pronto intervento, rimarcando però che quell’intervento equivaleva ad una goccia nel mare. Il commissario non ha provveduto e non ha neanche risposto alla mia lettera. Era stato segnalato al Commissario lo stato di sporcizia del centro storico e in particolare di Vico I Annunziata, dove non passa lo spazzino da mesi: ovviamente il Commissario non ha provveduto e non ha risposto. Ho allora scritto al direttore della ASL di Avellino, al Servizio Igiene di Avellino e al Distretto Sanitario di Ariano perché intervenissero nei confronti del Comune per risolvere una questione di igiene, aggravata dalla situazione di pandemia esistente. Anche in questo caso, nessuno si è degnato di rispondere, né tantomeno di intervenire. Purtroppo, i cittadini di Ariano si sono abituati alla negligenza delle amministrazioni: qualche cittadino ha colmato alcune profonde buche della strada per Contrada Cesine con terra presa dalle campagne, mentre Vico I Annunziata è tornato ad essere pulito, perché un benemerito cittadino ha tolto l’immondizia e la parietaria che avvolge una casa abbandonata fatiscente, per altro ricettacolo di scarafaggi e topi. Anche i cassonetti posti in località Santa Maria a Tuoro sono diventati una indecente discarica: la spazzatura trabocca e fanno mostra di sé molti pneumatici e persino un televisore.

C.da S.Maria a Tuoro

C.da S.Maria a Tuoro

Chiedo pertanto al Ministro dell’Interno, quali provvedimenti intenda prendere perché il Commissario prefettizio di Ariano Irpino, si occupi almeno dell’ordinaria amministrazione. Dopotutto Il Commissario ha i poteri di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale, e dovrà amministrare la città di Ariano per altri mesi. Chiedo invece al Presidente della Regione, di voler intervenire sulla dirigenza della ASL di Avellino perché si adoperi ed eventualmente sanzioni il legale rappresentate del Comune per le precarie condizioni igieniche in cui versano alcune zone della città. Si allegano foto di Vico I Annunziata e di Via Santa Maria a Tuoro,Via Angelo Spada.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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