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Rti Autismo Avellino: confronto tra operatori e strutture di assistenza per rilanciare un impegno al servizio di bambini e adulti

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Incontrarsi e confrontarsi sulle esperienze operative per offrire alla comunità un servizo di qualità e sempre più adeguato alle esigenze dell’utente

E’ ciò che hanno fatto gli operatori del progetto Rti autismo Avellino, la rete costruita da circa due anni da CE.M.E. Srl, Centro Insieme srl, La Musa cooperativa sociale ed il Consorzio Percorsi per coordinare e gestire l’assistenza alle persone con autismo.

L’assemblea, tenuta ieri presso il Polo giovani del capoluogo, ha coinvolto tutti gli operatori che 

quotidianamente assistono con  professionalità e preparazione oltre 180 bambini nella provincia di Avellino e circa 30 tra adolescenti e adulti presso il Centro diurno  di S. Angelo dei Lombardi. 

Un’ inziativa proficua con la quale si è posto al centro dell’attenzione non solo il profilo tecnico degli interventi degli operatori, ma anche e soprattuto la valenza umana del rapporto che si instaura sul campo con i bambini e gli adulti coinvolti nel servizio, insieme alle loro famiglie.

Un impegno che viene rilanciato dalle realtà del territorio, che operano con l’Asl di Avellino, e dai professionisti impiegati 
L’obiettivo del progetto “We Care – Rti Autismo Avellino” è, stante la possibile cronicità del disturbo e la sua pervasività, rappresentato dal raggiungimento del maggior grado di autonomia e di integrazione sociale. La stretta collaborazione e la sinergia tra i vari settori che espletano diversi tipi d’intervento offerti è probabilmente il mezzo più efficace in assoluto per ottenere i risultati migliori sia in regime domiciliare che semi-residenziale. Sappiamo quanto per questi ragazzi sia importante ridurre stereotipie ed acquisire nuove competenze ed avere le giornate il più possibile organizzate in qualcosa di costruttivo, pertanto la metodologia ABA, ci dirige verso i migliori risultati.Il filo conduttore di tutte le azioni è cercare migliorare le condizioni di vita di queste persone e far sì che non rimangano a vita chiusi in una spirale che porta inevitabilmente al totale isolamento.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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