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Frangipane, Maraia(M5S):”Collaborazione tra istituzioni, ognuno si assuma le proprie responsabilità”

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Nella giornata di lunedì ho avuto un proficuo colloquio telefonico con la Direttrice Generale dell’ASL di Avellino, Maria Morgante, alla quale ho ribadito la gravità della situazione in atto presso il P.O. “Frangipane” di Ariano Irpino. La Direttrice, alla quale si dà atto degli sforzi compiuti, ha ripercorso i vari tentativi dell’ASL, tramite avvisi pubblici, di inquadrare nuovo personale sanitario per l’Ospedale. Ebbene, in tutti questi tentativi, a detta della Morgante, vi è stata assenza di adesioni. Da qui, però, sorge la legittima considerazione che la condizione economica-contrattuale prospettata dall’ASL non sia stata finora ritenuta adeguata dal personale medico, e ribadisco che la garanzia di un adeguato trattamento economico-contrattuale per i nuovi medici è fondamentale.

È bene chiarire che la competenza in materia ospedaliera è regionale. Quindi, dopo aver preso atto degli sforzi della Morgante, ci si chiede quale sia stato fino ad ora il ruolo del Presidente della Commissione Sanità, Enzo Alaia, nel difendere quelle aree interne che tanto gli hanno tributato in termini di consenso. Mi sembra che Alaia sia arrivato tardi sulla questione, senza azioni concrete e dedicandosi soltanto alle passerelle ed agli annunci, come già avvenuto per la questione della discarica di Difesa Grande. La collaborazione istituzionale è fondamentale, ma occorre cambiare radicalmente registro per quanto concerne le politiche regionali sulla sanità.

Il ridimensionamento di fatto dell’ospedale è per nulla compatibile con lo status di struttura DEA di I Livello attribuito al Frangipane. Allo stesso modo il contesto pandemico non può giustificare il sottodimensionamento ed il depauperamento operato sul presidio ospedaliero arianese.

L’impegno mio e del Movimento 5 Stelle a favore della sanità pubblica arianese ed irpina è costante, ma è da constatare che le politiche regionali vanno, purtroppo, in direzione di un impoverimento della sanità di provincia (vedasi anche la vicenda relativa all’ospedale di Solofra).

Nel frattempo, sul fronte parlamentare,ho depositato una interrogazione in cui ho chiesto al Ministro della salute: 1) Se intenda intervenire, d’intesa con la Regione Campania e la Direzione Generale dell’ASL di Avellino, per elaborare un piano concordato finalizzato al graduale ripristino della piena funzionalità di tutti i reparti del P.O “Sant’Ottone Frangipane”, nel rispetto del D.M. 70/2015 e conformemente allo status di DEA di I Livello, con modalità e tempistiche da definire e non aleatorie; 2) Se intenda adottare provvedimenti finalizzati a disporre ulteriori assunzioni del personale sanitario e dirigenziale, necessarie a garantire la funzionalità di tutti i reparti dei presidi ospedalieri in Campania.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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