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Emergenza Covid-19 Positiva al tampone, continua a lavorare in un esercizio pubblico!

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Apprendiamo dal maggiore canale d’informazione social, Facebook, che un medico molto noto ad Ariano ha

ricevuto in diretta la notizia che una commessa, di un non meglio specificato punto vendita alimentare, sia risultata positiva al Covid-19 dopo essere stata sottoposta alla prova del tampone il 1° maggio al Palazzetto dello Sport. Questa notizia ci spiazza e allo stesso tempo conferma la totale incapacità nella gestione dell’emergenza sanitaria da parte di chi negli ultimi giorni ha enfatizzato il progetto pilota della regione Campania sui test sierologici e non si è minimamente preoccupato di elaborare  i risultati dei tamponi effettuati nelle scorse settimane al Palazzetto dello Sport e isolare i soggetti risultati positivi. Ricordiamo che nei giorni scorsi il commissario straordinario del comune di Ariano Silvana D’Agostino, aveva sponsorizzato il piano del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, attraverso il quale l’unità di crisi aveva emanato un protocollo operativo di sorveglianza sanitaria ed epidemiologica che prevedeva un’azione sinergica tra i principali attori coinvolti nella gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Un piano comprendente tre azioni integrate coordinate dal direttore generale dell’istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno Antonio Limone attraverso il nucleo emergenze da lui stesso costituito. Il piano prevedeva :

Azione 1 – Sorveglianza del personale sanitario e non di strutture sanitarie e assistenziali; pazienti con sintomatologia da lieve a grave, presumibilmente riconducibile a contagio Covid 19, e familiari; soggetti venuti in contatto con pazienti positivi Covid-19; verifica di guarigione per pregresse positività. In particolare la Asl programma i prelievi, il dipartimento di prevenzione provvede al “contenimento del contagio”, con il supporto del nucleo emergenze Izsm per il campionamento sul territorio;

Azione 2 – Sorveglianza sanitaria del territorio attraverso il monitoraggio capillare su scala comunale a cura dell’Izsm  con il supporto del distretto sanitario Asl e la collaborazione del Comune per definire una programmazione dei campionamenti della cittadinanza secondo il seguente ordine di priorità: personale di pubblica utilità a sostegno dell’emergenza (forze polizia etc.), associazioni di volontariato a sostegno dell’emergenza, operatori ecologici e del trasporto pubblico, operatori per la vendita e la distribuzione di beni di prima necessità (farmacie, negozi alimentari etc.) e altre aziende;

Azione 3 – Sorveglianza sanitaria di operatori di imprese ed aziende produttive attualmente al lavoro o temporaneamente sospese.

A questo punto ci chiediamo, a cosa sia servito fare i tamponi, se poi una ignara dipendente di un esercizio commerciale si è recata al lavoro per oltre due settimane, con la possibilità di infettare una moltitudine di persone, a loro volta inconsapevoli di essere venute a contatto con una persona contagiata? Tutto questo va a conferma  che sia la prevenzione che il piano epidemiologico sono stati un totale fallimento, con gravi conseguenze sia per la popolazione che per il normale prosieguo delle attività lavorative sul tricolle. Un’ulteriore domanda va posta agli organi giudiziari che operano sul territorio: di quali elementi ulteriori avete bisogno per avviare un’indagine accurata?

 

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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