Mettiti in comunicazione con noi

Attualità

Emergenza Covid-19 L’ASL comunica i risultati dei tamponi e dei test rapidi

Pubblicato

-

L’ASL Av comunica che, in esecuzione del Piano di screening su scala provinciale, sono stati eseguiti, alla data del 19.04.2020, n. 5.347 tamponi nasofaringei e n. 4.619 test rapidi (come da prospetto che si allega).

L’azione di screening sugli operatori sanitari è stata eseguita “a tappeto”, in particolare su tutto il personale sanitario (e i pazienti) dei Presidi Ospedalieri, personale dei Distretti Sanitari, del Dipartimento di Salute Mentale, operatori del 118, personale delle Carceri, personale e pazienti delle Residenze Sanitarie e Socio Assistenziali (Fasce deboli), operatori di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), oltre ai dipendenti EMA/POEMA, secondo l’accordo Regione-ASL-Prefettura.

Nel rimandare al prospetto allegato per l’indicazione puntuale dei test rapidi eseguiti e dellesito dei tamponi effettuati sui soggetti risultatipositivi al test, si riportano, a titolo esemplificativo, alcuni dati riferiti all’ambito provinciale:

600 test rapidi eseguiti al nosocomio di Ariano Irpino;
142 test rapidi eseguiti al Dipartimento di Salute Mentale;
109 test rapidi eseguiti al Distretto di Ariano Irpino
490 test rapidi eseguiti su RSA pubbliche e private accreditate.

A tale attività di screening sul personale sanitario, si è andato ad aggiungere un PROGRAMMA SPECIALE E INTENSO GIORNALIERO DI ATTIVITA’ DI SCREENING sulla popolazione di Ariano Irpino, attraverso l’utilizzo di n. 2-3 Unità Mobili che, a partire dal 15.04.2020, hanno effettuato visite mediche a domicilio per i “casi Covid positivi” e per i loro “contatti stretti”, con l’esecuzione di Test rapidi (sierologici) a domicilio.

I giovani medici delle Unità Mobili, alla data del 19.04.2020, hanno eseguito ad Ariano n. 172 test seriologici, di cui n. 34 test risultati positivi e sottoposti a conferma del tampone; dei 34 tamponi, n. 14 sono risultati negativi e per gli altri 20 si è in attesa del risultato.

Già dal 7.04.2020, i medici delle Unità mobili eseguono visite a domicilio su richiesta dei Medici di Medicina Generale su tutto il territorio provinciale.

Con riferimento al Centro Minerva, l’ultima mappatura complessiva di n. 83 tamponi eseguiti tra degenti e personale, ha consegnato il risultato di 1 positivo tra gli operatori.

Per quanto attiene la situazione dei ricoveri in ospedale, ad oggi al Frangipane risultano essere ricoverati: n. 1 paziente positivo in Terapia Intensiva, n. 45 pazienti in Medicina COVID 19, di cui n. 43 positivi e n. 2 in attesa di esito tampone. Sono state dichiarateguarite n. 22 persone di Ariano.  

Sono n. 20 i pazienti che dal Frangipane sono stati trasferiti alla Clinica Villa Maria di Mirabella, in virtù dell’accordo regionale stipulato tra la Regione Campania e l’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità privata) che ha regolamentato su scala regionale, in maniera integrale, il rapporto di collaborazione tra le cliniche privatee la Regione per affrontare l’epidemia del Covid.

Di questi, 12 pazienti sono stati dimessi dalla Clinica Villa Maria.

Per quanto concerne la riorganizzazione dei plessi ospedalieri  (come già reso noto in data 17.04.2020) si è tenuta una riunione organizzativa con la Direzione sanitaria del Frangipane per attivare, in linea con le disposizioni regionali, il ripristino di tutte le attività ordinarie (mai trasferite in altri plessi), con i ricoveri programmati sia medici che chirurgici, a partire dal 3.05.2020: la riorganizzazione nel polo ospedaliero di Ariano Irpino prevede il ripristino – e si sta lavorando anche al potenziamento – di tutte le aree dedicate e di tutti i posti letto delle singole specialità, ridefinendo le aree dedicate al Covid-19 (nell’ala del “vecchio ospedale”).

Si ricorda nuovamente (come già ripetutamente comunicato agli organi di informazione dall’Azienda e dal personale medico del Frangipane) che durante l’emergenza sono stati garantiti interventi urgenti in Cardiologia, in Chirurgia, in Ortopedia e in Ginecologia.

Si evidenzia, inoltre, che sino ad oggi, l’U.O. di Diagnostica per Immagini dell’Ospedale Frangipane è stata supportata dal personale del Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi.

In considerazione dello scadere del temine del 20.04.2020 della “Zona Rossa” per il comune di Ariano Irpino,  fissato dall’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale della Campania n. 33 del 13.04.2020, il Direttore generale dell’ASL, nella serata del 20.04.2020, comunicherà, tramite messaggio video,  le decisioni adottate dalla Regione Campania relativamente alla “Zona Rossa” del comune di Ariano, sulla scorta delle risultanze e dei dati aggiornati al 20.04.2020 dell’attività epidemiologica posta in essere dall’ASL.

Attualità

Villa bunker confiscata al Clan Cava, firmato il contratto di appalto.  A breve i lavori per realizzare un centro antiviolenza per le donne

Pubblicato

-

Il presidente Buonopane: “Sarà un presidio di legalità”

È stato sottoscritto questa mattina e registrato presso l’Agenzia delle Entrate il contratto di appalto stipulato dalla Provincia con la società “Vivenzio Costruzioni srl” con rogazione del segretario generale, Brunella Asfaldo, per i lavori relativi all’“Intervento per la valorizzazione del bene confiscato sito a Pago Vallo Lauro” per un importo di 1.567.328,74 oltre Iva.

A breve, dunque, sarà avviato il cantiere.

Messi addietro, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, aveva approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio.

Con lo stesso provvedimento aveva candidato il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e aveva approvato il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.

La Provincia ha poi ottenuto un finanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per coprire l’investimento.

“Con questo progetto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane – restituiamo alle comunità del Vallo Lauro e dell’intera Irpinia un immobile sottratto alla criminalità organizzata. In quell’edificio sorgerà un presidio di legalità, dove le donne vittime di violenze potranno fare partire il proprio riscatto. Fondamentale è stato il supporto della Prefettura che sta accompagnando la Provincia lungo l’intero percorso verso il traguardo della realizzazione di tale progetto. È questa l’occasione per ringraziare ancora una volta il prefetto, Paola Spena”.

Continua a leggere

Attualità

Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

Pubblicato

-

I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

Continua a leggere

Attualità

Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

Pubblicato

-

nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

Continua a leggere
Advertisement

Più letti