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Covid in Irpinia-Oggi 508 persone positive in provincia

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L’Azienda Sanitaria Locale comunica su 2.079 tamponi somministrati in provincia di Avellino, sia antigenici che molecolari, sono risultate positive al COVID 508 persone:

  1. – 1, residente nel comune di Aiello del Sabato;
  2. – 4, residenti nel comune di Altavilla Irpina;
  3. – 1, residente nel comune di Andretta;
  4. – 1, residente nel comune di Aquilonia;
  5. – 10, residenti nel comune di Ariano Irpino;
  6. – 17, residenti nel comune di Atripalda;
  7. – 5, residenti nel comune di Avella;
  8. – 91, residenti nel comune di Avellino;
  9. – 3, residenti nel comune di Bagnoli Irpino;
  10. – 3, residenti nel comune di Baiano;
  11. – 4, residenti nel comune di Bisaccia;
  12. – 4, residenti nel comune di Bonito;
  13. – 2, residenti nel comune di Calabritto;
  14. – 4, residenti nel comune di Calitri;
  15. – 1, residente nel comune di Candida;
  16. – 2, residenti nel comune di Caposele;
  17. – 5, residenti nel comune di Capriglia Irpina;
  18. – 1, residente nel comune di Carife;
  19. – 6, residenti nel comune di Castelfranci;
  20. – 2, residenti nel comune di Castelvetere sul Calore;
  21. – 14, residenti nel comune di Cervinara;
  22. – 1, residente nel comune di Cesinali;
  23. – 1, residente nel comune di Chianche;
  24. – 3, residenti nel comune di Chiusano di San Domenico;
  25. – 4, residenti nel comune di Contrada;
  26. – 4, residenti nel comune di Conza della Campania;
  27. – 1, residente nel comune di Domicella;
  28. – 3, residenti nel comune di Flumeri;
  29. – 2, residenti nel comune di Fontanarosa;
  30. – 13, residenti nel comune di Forino;
  31. – 3, residenti nel comune di Frigento;
  32. – 3, residenti nel comune di Gesualdo;
  33. – 1, residente nel comune di Greci;
  34. – 6, residenti nel comune di Grottaminarda;
  35. – 5, residenti nel comune di Grottolella;
  36. – 1, residente nel comune di Guardia Lombardi;
  37. – 1, residente nel comune di Lacedonia;
  38. – 3, residenti nel comune di Lapio;
  39. – 13, residenti nel comune di Lauro;
  40. – 12, residenti nel comune di Lioni;
  41. – 3, residenti nel comune di Luogosano;
  42. – 3, residenti nel comune di Manocalzati;
  43. – 2, residenti nel comune di Marzano di Nola;
  44. – 5, residenti nel comune di Melito Irpino;
  45. – 15, residenti nel comune di Mercogliano;
  46. – 4, residenti nel comune di Mirabella Eclano;
  47. – 1, residente nel comune di Montaguto;
  48. – 2, residenti nel comune di Montecalvo Irpino;
  49. – 5, residenti nel comune di Montefalcione;
  50. – 10, residenti nel comune di Monteforte Irpino;
  51. – 4, residenti nel comune di Montefredane;
  52. – 2, residenti nel comune di Montefusco;
  53. – 6, residenti nel comune di Montella;
  54. – 1, residente nel comune di Montemarano;
  55. – 6, residenti nel comune di Montemiletto;
  56. – 29, residenti nel comune di Montoro;
  57. – 2, residenti nel comune di Morra De Sanctis;
  58. – 5, residenti nel comune di Mugnano del Cardinale;
  59. – 4, residenti nel comune di Nusco;
  60. – 6, residenti nel comune di Ospedaletto D’Alpinolo;
  61. – 3, residenti nel comune di Pago del Vallo di Lauro;
  62. – 3, residenti nel comune di Paternopoli;
  63. – 2, residenti nel comune di Pietradefusi;
  64. – 9, residenti nel comune di Prata P.U.;
  65. – 2, residenti nel comune di Pratola Serra;
  66. – 2, residenti nel comune di Quindici;
  67. – 3, residenti nel comune di Rocca San Felice;
  68. – 7, residenti nel comune di Rotondi;
  69. – 2, residenti nel comune di Salza Irpina;
  70. – 8, residenti nel comune di San Martino Valle Caudina;
  71. – 11, residenti nel comune di San Michele di Serino;
  72. – 1, residente nel comune di San Sossio Baronia;
  73. – 2, residenti nel comune di Santa Paolina;
  74. – 2, residenti nel comune di Sant’Andrea di Conza;
  75. — 1, residente nel comune di Sant’Angelo a Scala;
  76. – 6, residenti nel comune di Sant’Angelo dei Lombardi;
  77. – 16, residenti nel comune di Serino;
  78. – 14, residenti nel comune di Solofra;
  79. – 4, residenti nel comune di Sperone;
  80. – 5, residenti nel comune di Sturno;
  81. – 1, residente nel comune di Summonte;
  82. – 6, residenti nel comune di Taurano;
  83. – 4, residenti nel comune di Taurasi;
  84. – 3, residenti nel comune di Torella dei Lombardi;
  85. – 2, residenti nel comune di Torre Le Nocelle;
  86. – 2, residenti nel comune di Vallesaccarda;
  87. – 4, residenti nel comune di Venticano;
  88. – 4, residenti nel comune di Villamaina;
  89. – 1, residente nel comune di Villanova del Battista;
  90. – 2, residenti nel comune di Volturara Irpina.

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Villa bunker confiscata al Clan Cava, firmato il contratto di appalto.  A breve i lavori per realizzare un centro antiviolenza per le donne

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Il presidente Buonopane: “Sarà un presidio di legalità”

È stato sottoscritto questa mattina e registrato presso l’Agenzia delle Entrate il contratto di appalto stipulato dalla Provincia con la società “Vivenzio Costruzioni srl” con rogazione del segretario generale, Brunella Asfaldo, per i lavori relativi all’“Intervento per la valorizzazione del bene confiscato sito a Pago Vallo Lauro” per un importo di 1.567.328,74 oltre Iva.

A breve, dunque, sarà avviato il cantiere.

Messi addietro, il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, aveva approvato con proprio provvedimento il progetto definitivo relativo alla realizzazione nell’ex villa bunker confiscata al Clan Cava di un Centro antiviolenza per le donne e casa rifugio.

Con lo stesso provvedimento aveva candidato il progetto all’Avviso pubblico per la presentazione di proposte d’intervento per la selezione di progetti di valorizzazione di beni confiscati da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 5- Inclusione e coesione- Componente 3- Interventi speciali per la coesione territoriale- Investimento 2- Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, e aveva approvato il protocollo d’intesa con il Comune di Pago Vallo Lauro e il Consorzio Servizi Sociali Vallo di Lauro Baianese Ambito 6.

La Provincia ha poi ottenuto un finanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per coprire l’investimento.

“Con questo progetto – dichiara il presidente della Provincia, Rizieri Buonopane – restituiamo alle comunità del Vallo Lauro e dell’intera Irpinia un immobile sottratto alla criminalità organizzata. In quell’edificio sorgerà un presidio di legalità, dove le donne vittime di violenze potranno fare partire il proprio riscatto. Fondamentale è stato il supporto della Prefettura che sta accompagnando la Provincia lungo l’intero percorso verso il traguardo della realizzazione di tale progetto. È questa l’occasione per ringraziare ancora una volta il prefetto, Paola Spena”.

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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