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Ariano Basket

Basket A2F – Guerri illumina, poi si spegne la luce: Viterbo la spunta all’overtime

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Resterà negli annali come una delle sconfitte più brucianti della storia dell’Ariano. A Viterbo, Le Farine Magiche gettano alle ortiche una gara che al 34’ sul 42-55 aveva imboccato in modo deciso la strada dell’Irpinia. Poi il clamoroso tracollo finale ed un supplementare vissuto da vittima sacrificale. Non è bastato l’inserimento provvidenziale di Giorgia Guerri. Con la play siciliana in campo, Ariano ha avuto un’altra faccia. Al di là delle stesse cifre della nuova arrivata, le rossoblù sembravano aver svoltato. Su tutte Celmina e Zanetti (30 punti in tandem). Il suo plus-minus finale +13 è eloquente: era addirittura +29 prima del crollo finale. Resta una sconfitta che brucia e che pesa. I play-off si allontanano (-6) e le ragazze di coach Ferazzoli scivolano per la prima volta in zona play-out. Domenica prossima al Pala Cardito è attesa la capolista La Spezia.

LA GARA – Le Farine sono frizzanti in avvio. Guerri, lanciata subito in quintetto da coach Ferazzoli, appare padrona della situazione. I primi acuti sono di Zanetti (4-7 al 3’), mentre Maggi e Yordanova si confrontano con successo nel tiro da oltre l’arco. Proprio la bulgara di casa è il pericolo numero uno di una prima frazione dal punteggio elevato con buone percentuali al tiro da entrambi i lati (19-16 al 10’). La staffetta in cabina di regia tra Paparo e Guerri è premiante per la nuova arrivata. E’ Celmina a giovarsene. La lettone è in doppia cifra già al 12’ (23-26 al 15’). Le padrone di casa pur non brillando da due (4/13 nel secondo quarto) fanno buona guardia a rimbalzo con Cutrupi e sfruttano i minuti in panchina di Guerri, rimettendo la freccia con la seconda tripla di Yordanova ed i canestri di Riccobono (32-31 al 20’). La ripresa parte nel segno delle padrone di casa che trovano anche il massimo vantaggio (40-33 al 24’). Ferazzoli ripropone Guerri e la gara cambia come d’incanto: 15-2 di parziale suggellato da una tripla della stessa play siciliana. L’ulteriore parziale netto di 15-0, a cavallo dell’ultimo mini intervallo, fa volare le ospiti addirittura sul +13 (42-55 al 34’). Sembra fatta. Ferazzoli ripropone Paparo e Viterbo trova il jolly: tre triple di fila: prima Yordanova, poi Flauret e Filoni riaprono il match (57-59 al 38’). Ciaravella, nonostante i quattro falli, compie l’ultimo sforzo che allunga la gara all’overtime (59-59 al 40’). Ariano ha la palla del successo, ma la perde rovinosamente. Le ospiti accusano il colpo oltre il lecito. Il supplementare è una spremuta di sangue: Viterbo affonda il coltello con Ciaravella e Yordanova che mette a segno la quarta tripla della serata. Le Farine restano all’asciutto lasciando punti ed una seria ipoteca sui play-off alle laziali.

LE FARINE MAGICHE ARIANO IRP. – DEFENSOR VITERBO: 72-61 (d1ts)

Defensor Viterbo: Orchi 2, Filoni 3, Yordanova 22, Riccobono 8, Ciaravella 15, Romagnoli 6, Bassani n.e., Flauret 10, Porcu n.e., Cutrupi 1, Ndiaye n.e., Spirito 5. Coach: Scaramuccia.

Le Farine Magiche Ariano Irpino: Paparo, Valerio 10, Falanga M. n.e., Santabarbara 3, Falanga A. n.e., Guerri 5, Albanese 2, Maggi 11, Celmina 16, Zanetti 14, De Michele n.e. Coach: Ferazzoli.

Parziali: (19-16); (13-15); (10-17); (17-11); (13-2)

Arbitri: Davide Cirinei di San Vincenzo (LI), Stefania Luporini di Lucca.

RISULTATI 17^ GIORNATA (4^Rit): Ferrara – Viareggio: 77-64; Empoli – Bologna: 52-51; Palermo – Stabia: 51-49; Salerno – Brindisi: 51-48; Castel S.Pietro – Civitanova M.: 56-62; La Spezia – Ancona: 71-44; Viterbo – Ariano Irpino: 72-61.

CLASSIFICA: Ariano Irpino 12; Viareggio, Bologna 20; Ancona, Stabia 18; Salerno, Empoli 18; Civitanova M., La Spezia 34; Palermo, Castel S. Pietro 24; Viterbo 18; Brindisi, Ferrara 30.

PROSSIMO TURNO (18^ GIORNATA): Viareggio – Bologna (07/02 ore 18); Ferrara – Palermo (06/02 ore 15); Salerno – Empoli (06/02 ore 19.30); Ariano Irpino – La Spezia (07/02 ore 18); Ancona – Viterbo (06/02 ore 19.30); Brindisi – Civitanova M. (06/02 ore 18); Stabia – Castel S. Pietro (06/02 ore 19).

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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