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Basket A2F – Ariano vs Viareggio: chi farà poker?

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Sarà la sfida tra due delle formazioni più in forma dell’ultimo mese. Le Farine Magiche attendono la visita della Pallacanestro Viareggio (PalaCardito, ore 18) nel quartultimo turno di regular season. Alta la posta in palio per entrambe le contendenti reduci da tre successi consecutivi: si tratta di un autentico spareggio in quella che è una lotta a quattro, insieme a Viterbo e Civitanova, per strappare l’ultimo posto della griglia play-off o in alternativa la nona piazza che garantirebbe una salvezza anticipata senza passare per le forche caudine dei play-out. Ma anche in tale ottica il match ha un’importanza capitale al fine di accrescere le possibilità di affrontare gli spareggi salvezza con la posizione migliore in griglia (decimo posto). Ariano arriva al confronto al completo, ma non senza qualche acciacco. In avvio di settimana Paparo ha avuto un problema alla caviglia, fortunatamente senza particolari conseguenze. Fastidio al collo per Giorgia Guerri mentre capitan Maggi ha dovuto convivere con i postumi del colpo all’occhio rimediato nel derby di sabato scorso contro Salerno.

L’AVVERSARIA – Viareggio arriva sul Tricolle reduce da un gran periodo di forma (tre successi consecutivi, vinte quattro delle ultime cinque). La stella è Federica Iannucci, top scorer dell’intera serie A2 con 22 punti di media (30 nel match di andata). Vicina all’approdo in Irpinia durante il mercato estivo, ha iniziato la stagione a Crema, formazione del girone A di A2. L’approdo a Viareggio ha risollevato le sorti della formazione di coach Orlando (subentrato a Giannelli) dopo il terrificante avvio con sette sconfitte consecutive. La triade sul perimetro è la colonna portante: oltre a Iannucci, la play Tripalo e la tiratrice croata Ana Bozic. Furono loro le giustiziere nel match di andata realizzando 60 punti dei 69 finali. Sotto canestro la tegola dell’infortunio alla giovane pivot Chiara Villarini (sottoposta in settimana ad un intervento per la ricostruzione del legamento crociato anteriore, tornerà tra sei mesi) costringe coach William Orlando a fare spesso affidamento su quintetti piccoli con le sole, peraltro non ciclopiche, Bindelli e Bertucci sotto le plance.

ARBITRI – Biagio Napolitano di Acerra (NA), Rebecca Di Marco di San Giovanni Teatino (CH)

I PRECEDENTI – Confronto semi-inedito, L’unico precedente è quello dell’andata (69-58 per Viareggio)

CURIOSITA’ – Rosa Cupido è a -7 da 1300 punti realizzati tra serie A1 ed A2.

MEDIA – Su www.legabasketfemminile.com (al seguente link http://www.legabasketfemminile.it/ultimo-turno-a2/ ) sarà possibile seguire gli aggiornamenti numerici con il tradizionale play by play, così come sul profilo facebook: “Sito ufficiale G.S. Basket Ariano Irpino”.

IL PROGRAMMA DELLA 23^GIORNATA (Serie A2 – Girone B): Ariano Irpino – Viareggio (20/03 ore 18); Ancona – Empoli (19/03 ore 19.30); Bologna – Palermo (19/03 ore 21); Civitanova M. – Salerno (20/03 ore 18); La Spezia – Castel S.Pietro (19/03 ore 19); Viterbo – Stabia (19/03 ore 18.30); Brindisi – Ferrara (19/03 ore 18).

CLASSIFICA: La Spezia 44; Ferrara 38; Castel S.Pietro 30; Palermo 28; Bologna 26; Empoli, Stabia 22; Viterbo 20; Viareggio, Ariano Irpino, Civitanova M. 18; Salerno 10; Brindisi 8; Ancona 6.

Fonte: www.basketariano.it

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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