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Ariano Basket

Basket A2F – Ariano all’assalto di Brindisi: calma e determinazione per costruire il successo scaccia-crisi

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Le Farine Magiche stavolta non ci stanno. La formazione di coach Ferazzoli attende la visita dell’Intrepida Brindisi (domenica, ore 18) con la chiara intenzione di scrollarsi di dosso la negatività che l’avvolge da oltre un mese. Gli infortuni di Vargiu, Cupido e Maggi e le ultime cinque sconfitte consecutive chiedono una risposta immediata. Il presidente Cirillo invita alla calma: “E’ una situazione difficile. Ne siamo coscienti, ma abbiamo le capacità per uscirne. Gli infortuni ci hanno condizionato oltremodo. Non guardiamo la classifica che peraltro non ci condanna ancora ai play-out. L’innesto di Nunzia Paparo potrà darci una mano così come il recupero di capitan Maggi. Prepariamo il rientro di Rosa Cupido. Restiamo vigili sul mercato cercando una giocatrice che possa darci qualcosa di diverso sotto canestro”. Per Rosa Cupido ci sarà ancora da attendere. Ieri la play-guardia ha festeggiato il suo 24-esimo compleanno. C’è qualche timida speranza di rivederla in campo tra sette giorni per il secondo turno consecutivo casalingo contro Empoli. Più nebulosa la situazione di Marta Vargiu. La play sarda è ritornata ad Ariano in questi giorni. Tolto il gesso alla caviglia destra, le sue condizioni restano precarie. Coach Ferazzoli confida molto nella voglia di riscatto delle sue ragazze, nel maggiore feeling con il parquet dell’ultima arrivata Nunzia Paparo, nella sua capacità di innescare Ance Celmina e nel pieno recupero di capitan Maggi.

L’AVVERSARIA – Brindisi arriva al Pala Cardito con un ruolino poco invidiabile con sole tre vittorie ed undici sconfitte, ma soprattutto sette sconfitte in altrettante gare in trasferta. Nel roster guidato da coach Ermito sono cambiate alcune gerarchie. In cabina di regia Falcone si fa preferire a Toscano, mentre sotto canestro ci si affida per lo più alla coppia Lauria-Boccadamo con la spagnola Rodriguez Perez che si è vista progressivamente assottigliarsi il minutaggio. Miccoli e l’esperta Siccardi sono le bocche da fuoco sul perimetro. Proprio l’ex Cras Taranto è spesso chiamata a fare pentole e coperchi: è lei la principale marcatrice e rimbalzista. Dalla panchina tanto gregariato tra cui anche l’ex Giulia Niccoli.

LE CIFRE (medie per gara):

Le Farine Magiche Ariano Irpino: P.ti 58 (Cupido 14,7); P.ti subiti 59,8; Falli C. 19,3 (Albanese 2,7); Falli S. 16,9 (Cupido 4,8); T2 39,6% (Cupido 50%); T3 28,8% (Vargiu 36,7%); Tl 71,5% (Cupido 80,3%); Rimb. 35,9 (Celmina 7,2); Perse 17,8 (Paparo 4); Rec. 19,6 (Cupido 3,2); Assist 9,5 (Cupido 2,9); Valutaz. 61,7 (Cupido 17,1).

Guarnieri Tour Operator Brindisi: P.ti 49,4 (Siccardi 12,7); P.ti subiti 64,4; Falli C. 18,1 (Siccardi 2,9); Falli S. 19,7 (Siccardi 5,6); T2 35,6% (Boccadamo 44,6%); T3 26,2% (Tolardo 34,8%); Tl 58,8% (Siccardi 71,1%); Rimb. 36,1 (Siccardi 7,8); Perse 24,1 (Siccardi 3,6); Rec. 20,6 (Siccardi 3,6); Assist 3,6 (Siccardi 1,2); Valutaz. 43,1 (Siccardi 13,6).

ARBITRI – A dirigere la gara sarà una coppia tutta al femminile: Simona Belprato di Cercola e Claudia Ferrara di Napoli.

I PRECEDENTI – Seconda sfida con l’Intrepida Brindisi dopo il 53-62 dell’andata in favore di Ariano.

CURIOSITA’ – Valentina Maggi è a -3 da 1500 punti realizzati tra serie A1 ed A2

MEDIA – Su www.legabasketfemminile.com sarà possibile seguire gli aggiornamenti numerici con il tradizionale play by play, così come sul profilo facebook: “Sito ufficiale G.S. Basket Ariano Irpino”.

IL PROGRAMMA DELLA 15^GIORNATA (Serie A2 – Girone B): La Spezia – Bologna (16/01 ore 19); Ariano Irpino – Brindisi (17/01 ore 18); Castel S.Pietro – Palermo (16/01 ore 15.30); Viareggio – Viterbo (16/01 ore 18.30); Empoli – Ferrara (16/01 ore 21); Civitanova M. – Ancona (17/01 ore 18); Salerno – Stabia (16/01 ore 19.30).

CLASSIFICA: La Spezia 28; Ferrara 26; Castel S. Pietro 22; Bologna 18; Palermo 16; Empoli, Stabia, Viterbo 14; Ariano Irpino, Civitanova M. 10; Viareggio 8; Ancona, Brindisi 6; Salerno 4.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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