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L’e-commerce, un antidoto alla crisi

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In Italia le vendite online crescono e arrivano a 11 miliardi di euro: se ne parlerà al B-Com, fiera internazionale del web marketing e del commercio virtuale oggi e domani a Torino.

C’è un settore che di crisi non sente parlare. Cresce a due cifre (+18% nell’ultimo anno) e in qualche caso addirittura a tre. Per un valore complessivo di 11 miliardi di euro. L’e-commerce in Italia non conosce arresti. Un mercato ormai ineludibile, quello delle vendite on line, verso cui si sta muovendo con sempre maggior interesse e fiducia il consumatore. Soprattutto per il settore del turismo, che ha visto divampare gli acquisti negli ultimi 12 mesi e rappresenta il 43% del totale dei prodotti venduti sul web. Viaggi, vacanze, weekend in ogni angolo del mondo. Il paradiso del relax o dell’avventura ha quasi esclusivamente la rete, ormai, come piattaforma 

preferita per farsi desiderare e acquistare. Lo stesso si può dire per i servizi di prenotazione voli e treni, dove la proporzione tra web e canali tradizionali è massicciamente a favore della rete. Una ricerca dell’Osservatorio Multicanalità condotta da Nielsen, Connexia e School of Management del Politecnico di Milano ha stimato che nel 2013 l’e-commerce è entrato a far parte a pieno titolo della vita di 3,7 milioni di italiani, che hanno effettuato almeno 10 acquisti on line in un anno. Gli utenti internet che hanno comprato anche solo una volta on line, secondo Eurostat, sono stati pari al 29%. 

Turismo sì, ma bene vanno anche l’abbigliamento e l’elettronica, con ulteriori crescite rispetto al passato. E smartphone supera tablet: il primo lo utilizza l’11% dei consumatori, il secondo il 10%. “Il mobileCommerce in Italia è cresciuto del 255% rispetto al 2012 e interessa il turismo per il 51%”, spiega Antonella Piscitelli, senior manager e-commerce di Venere.com, il sito di accomodation online, nato nel ’95 e acquisito pochi anni dopo da Expedia, il portale di viaggi quotato in borsa. 

Sì, +255% di crescita. Vette incredibili, su scala nazionale. “I consumatori spendono moltissimo tempo a informarsi sul loro viaggio, una media di circa 42,5 ore in 22 siti diversi – spiega ancora Piscitelli – mentre il processo di prenotazione in sé non dura più di 5 minuti”. Mete che stanno rivoluzionato il mondo del lavoro, con una miriade di start up che stanno nascendo, anche in Italia.  

E proprio di questo, oltre che di strategie di web marketing e nuove frontiere di sviluppo del commercio virtuale si parla a Torino al Lingotto, il 26 e 27 marzo, a B-Com, l’evento b2b che raduna 58 grandi player internazionali, da Google Italia a Oracle, a PayPal e Italo Treno, Venere.com, Lavazza A Modo mio, Tnt Post Italia, Intesa San Paolo, Zalando. 

 

 

 

 

 

Fonte :”La Stampa”

 

 

 

 

 

 

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Attualità

Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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