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La Regione pronta a stanziare 18 milioni per la forestazione.

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Le risorse, già disponibili nelle casse regionali, verranno ripartite tra gli Enti Delegati sulla base dell’Accordo di programma quadro.

Istituito un gruppo di lavoro permanente che si incontrerà ogni settimana, a cui parteciperanno tutte le parti che hanno responsabilità giuridiche in materia.

«Nei prossimi giorni saranno erogati circa 18 milioni di euro per la forestazione. Le risorse, già disponibili nelle casse regionali, verranno ripartite tra gli Enti Delegati sulla base dell’Accordo di programma quadro, a seguito dell’ acquisizione dei verbali ufficiali dell’Unità di verifica competente del ministero relativi ai sopralluoghi effettuati presso le Comunità Montane, e della verifica delle schede progettuali presentate dalle stesse».

Così il consigliere del presidente Caldoro all’Agricoltura Daniela Nugnes al termine dell’incontro svolto presso l’assessorato all’Agricoltura, a cui hanno preso parte il presidente e il vicepresidente dell’Uncem Donato Cufarie Vincenzo Luciani, i segretari regionali delle organizzazioni sindacali, Carmine Santese (Fai Cisl), Giuseppe Carotenuto (Flai Cgil) e Gaetano Rivetti (Uila Uil).

«E’ altresì in programmaaggiunge la Nugnes – l’erogazione di circa un milione e 300mila euro prevista dalle rendicontazioni del primo bando della misura 226 del Programma di sviluppo rurale. Verificheremo anche la possibilità di attivare, a titolo di acconto sul 2011/2012, una immediata anticipazione dei due dodicesimi delle risorse stanziate sul programma 05, pari a circa 12 milioni di euro.

«Sono fermamente convinta che sull’argomento ci debba essere un dialogo costante con tutte le parti. Per questo, per procedere alla riprogrammazione ed al rilancio della governance del settore e per ridefinire competenze e funzioni, in termini efficaci ed innovativi, abbiamo istituito un gruppo di lavoro permanente che si incontrerà ogni settimana, a cui parteciperanno tutte le parti che hanno responsabilità giuridiche in materia di forestazione (Comuni, Comunità Montane e Regione)», conclude la Nugnes.

 

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Morti sul lavoro – Antonio Bianco: “Ripristinare il Sistema Sanitario Nazionale”

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I sindacati scioperano, il 20 aprile a Roma la CGIL e la UIL, non partecipa la CISL, portano in piazza i temi della sanità incapace di dare risposte concrete e rapide ai pazienti e delle morti sul lavoro. Le liste di attesa sono un dramma nazionale, ancor più acuto nel Meridione, con posti letto insufficienti e personale carente che è costretto a subire turni inaccettabili, anche di 12 ore al giorno, perfino nel pronto soccorso. In Italia almeno 5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi, con il passaggio della gestione della Sanità da Nazionale a quella Regionale, sono diventate inaccettabili le disparità di assistenza e cura di identiche patologie legate alle risorse finanziarie che impongono ai residenti nelle regioni più povere del Meridione di migrare verso il Nord per curarsi. L’uguaglianza dei cittadini e la loro salute non sono diritti fondamentali dell’individuo (articoli 3 e 32 della Costituzione) ma legati alla residenza che contrassegna la possibilità di avere cure garantite in tempi accettabili. 

Sia l’uguaglianza dei cittadini che le cure gratuite per gli indigenti, sono un mero sogno. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, non meno di 5,7 milioni di cittadini, pari all’8,5% delle famiglie residenti nel 2023, sono in condizioni di povertà assoluta, persone alle quali la cura e l’assistenza sanitaria non è garantita, né mai erogata. I sindacati confederali scendono in piazza anche per denunciare, per l’ennesima volta, la barbarie delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi mostrano quanta strada deve essere fatta sulla prevenzione e sul controllo nei cantieri. Secondo il sindacato deve essere eliminato il sub appalto del sub appalto che scarica la riduzione dell’importo appaltato sulla sicurezza e sul salario del lavoratore, costretto a subire condizioni pericolose per la propria salute pur di mettere il piatto a tavola. Né vi è stato il confronto con il governo sul rinnovo dei contratti e sulla riduzione del potere di acquisto dei salari causato dall’inflazione. Secondo il sindacato, le risorse finanziarie potrebbero essere trovate tassando gli extra profitti delle banche, del settore farmaceutico e di quello energetico. Le chiacchiere stanno a zero: le liste di attesa si allungano e prosegue la strage dei morti sul lavoro. Non possiamo rimanere con le mani in tasca a guardare gli eventi, occorre una crociata per rendere civile il nostro paese, non possiamo essere complici della politica che non considera tutti gli individui “Fratelli d’Italia”.

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Antonio Bianco:”Occorre la crociata contro le morti bianche sul lavoro”

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nessun governo ha posto il freno al massimo profitto ed ai sub appalti, costi quel che costi, inclusa la vita dei lavoratori. Eppure ci sono fiumi di leggi, pezzi di carta straccia bruciata sull’altare dell’egoismo e della competizione che risparmia sui salari pur di rimanere sul mercato che cannibalizza le imprese in regola, costrette a chiudere i battenti. La strage della centrale elettrica di Suviana, seguiranno le commemorazioni di stato, le frasi di rito, qualche lacrimuccia e poi, speriamo di no!, in attesa del nuovo lutto. In Italia ogni anno perdono la vita più di 1000 persone sul posto di lavoro, con migliaia di lavoratori infortunati che vanno ad ingrossare la schiera di invalidi civili che sono presi in carico dall’INPS. Costi che si riversano sul sistema pensionistico e su quello sanitario, incapace di garantire la presa in carico totale dell’infortunato e della sua famiglia. Non si può andare a lavorare e ritornare a sera in una bara con le commemorazioni di Stato. Occorre una crociata contro questa strage, diversamente siamo simili a Ponzio Pilato che, si lava le mani e gira lo sguardo da un’altra parte.

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Il 15 aprile ad Ariano intervento di derattizzazione

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Si informa la cittadinanza che lunedì 15 aprile 2024  dalle ore 7,00  è previsto un intervento di derattizzazione su tutto il territorio comunale.

L’intervento di bonifica ambientale sarà realizzato, come di consuetudine, da un’impresa incaricata dall’Asl, con la collaborazione ed il controllo del personale comunale.

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