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Basket A2F – Lpa, ecco il primo “Brindisi”Futura Brindisi – Gruppo L.P.A. Ariano Irpino 53 – 63

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Futura BrindisiGruppo L.P.A. Ariano Irpino 5363 (16-22, 29-34, 47-42)
FUTURA BRINDISI: Boccadamo L. 1 , Manzini L. 10 , Tagliamento M. 4 , Diodati V. 2 , Diene N. 16 , Gatti V. , Siccardi V. 18 , Giorgino G. NE , Egle S. 2 , Gismondi F. NE , All. Santini Luigi
GRUPPO L.P.A. ARIANO IRPINO: Santabarbara M. , Aversano M. NE , Rossi C. 8 , Chesta A. 7 , Maggi V. 11 , Dominguez C. 4 , Mancinelli E. NE , Micovic M. 8 , Narviciute G. 14 , Sarni S. 11 , All. Agresti Claudio
ARBITRI:Marco Leggiero, Nunzio Spano,
NOTE: Futura Brindisi tiri liberi 14/22 (63,6%), Gruppo L.P.A. Ariano Irpino tiri liberi 7/12 (58,3%),

Cronaca : E’ festa doppia per l’Lpa Ariano Irpino che chiude come meglio non poteva il 2013. A Brindisi arriva una vittoria che, complice la concomitante sconfitta di Battipaglia a Viterbo riporta le ufitane da sole in testa alla conference di centro-sud ma soprattutto garantisce alla formazione del presidente Cirillo l’accesso alla poule promozione con ben tre turni di anticipo. Prestazione di grande efficacia su entrambi i lati del campo per la truppa di coach Agresti con una buona applicazione difensiva. Determinante in avvio e nel finale la buona vena offensiva di Narviciute che ha dominato il match sotto le plance ben supportata da una Micovic da 10 rimbalzi ed una Sarni che si conferma su buoni standard dopo l’exploit contro Catania. Chirurgiche le due triple di Maggi sul -6 (39-33 al 31’) e fondamentale l’apporto di Rossi: il +17 di plus-minus della play rovigiana la dice lunga. Unica nota stonata l’infortunio occorso nel finale a Marjia Micovic: per lei iperestensione del ginocchio destro con effetti da valutare nelle prossime ore.
LA GARA – In avvio le padrone fanno registrare il primo ed unico vantaggio del primo tempo grazie a due penetrazioni di Siccardi. Agresti opta per il quintetto alto con Micovic, Sarni e Narviciute e la difesa aggressiva mette subito in difficoltà le pugliesi. Gatti si scontra con Micovic e commette subito due falli, mentre Narviciute trova con continuità la via del canestro (4/4 dal campo nei primi dieci minuti) (12-20 al 7’). E’ Manzini dalla lunga distanza a tamponare la fuga delle ospiti (16- 20 al 9’). Una tripla di Sarni costituisce un ulteriore tentativo di fuga (18-25 al 13’), ma Brindisi c’è e ritorna in partita. Chesta fa rifiatare Narviciute, ma l’argentina spara a salve da tre (0/3), mentre Diene ricuce quasi completamente lo strappo (24-25 al 15’). Sarni e Micovic rispondono consentendo ad Ariano di tenere la testa avanti. La serba è l’oggetto delle attenzioni della difesa avversaria ed è l’unica ad andare dalla lunetta: il 2/6 però non le rende giustizia. Manzini attacca con successo Rossi. Cinque punti dell’ex Ragusa fruttano il nuovo -1 (29-30), ma è la stessa play rovigiana ed un’indomita Dominguez a mantenere il vantaggio all’intervallo lungo, mentre Brindisi è costretta ad incassare la quarta penalità del suo centro Valentina Gatti. Nella ripresa, a Siccardi bastano 36 secondi per riportare Brindisi ad una sola lunghezza (33-34). In campo si rivede la lettone Egle dopo il periodo di assenza forzata per l’infortunio. Nel gioco delle rotazioni, Agresti lascia fuori contemporaneamente Rossi, Micovic e Narviciute: Brindisi ne approfitta e mette per la prima volta nella gara la testa avanti con Diodati ed una Siccardi automatica dalla lunetta (47-42 al 30’). In avvio di ripresa il canestro di Egle dà il massimo vantaggio alle ospiti (49-42 al 31’). Ariano è alle corde. Nel momento più buio, capitan Maggi infila due triple consecutive che riaprono la contesa (49-49 al 32’) così come i quattro falli di Siccardi. La Futura annaspa in attacco: solo due tiri liberi realizzati dopo cinque minuti (49-51 a 5’ 20’’). È Narviciute a mettere la freccia vincendo il duello con Gatti prima ed Egle poi. Il break di 11 a 2 dell’Ariano Irpino nella prima metà dell’ultimo quarto è devastante. A 2’ 50’’ dalla sirena arriva però il primo canestro dal campo dell’ultimo periodo della Futura, con Diene che riporta la squadra a meno due. Chesta però realizza la sua prima tripla della serata. Pochi istanti dopo, su una normale azione sotto canestro, Micovic è costretta a lasciare il parquet per un iperestensione al ginocchio destro. Dopo una lunga pausa, per consentire ai sanitari di assistere l’ala di Belgrado, Sarni da due e Chesta da oltre mettono il sigillo alla gara.


FUTURA BASKET, ARRIVA IL PRIMO STOP INTERNO

Prima sconfitta interna in campionato per la Futura Basket Brindisi che perde al “PalaPentassuglia” contro la capolista Ariano Irpino, con il punteggio di 53 a 63. Le biancoazzurre arrivano a giocarsi due punti importanti per la classifica, complice anche la penalizzazione di tre punti in graduatoria, con coach Santini che deve fare a meno di Perseu ma soprattutto con sei elementi che sono della gara ma non al meglio. Le pugliesi partono con Manzini, Tagliamento, Diene, Siccardi e Gatti, con quest’ultima costretta tra l’altro ad uscire momentaneamente, dopo un colpo al volto subito dopo appena due minuti dalla palla a due. Il match, tuttavia, viaggia sul filo dell’equilibrio, con Brindisi che a metà primo quarto inizia però a faticare a costruire in attacco, e con la squadra irpina che ne approfitta segnando il primo break sul 14 a 8 a cinque minuti dalla fine. Arriva così il primo time out di coach Santini, con Siccardi e Diene che prendono confidenza con la retina ma sono i canestri della Narviciute a conservare il vantaggio della squadra di coach Agresti. Dopo la tripla di Manzini, a due dalla prima sirena, il primo quarto si chiude sul 22 a 16 per il Gruppo Lpa. Il secondo quarto inizia con una Futura più attenta in difesa e con il primo canestro di Tagliamento ma Sarni, da tre, segna il massimo vantaggio delle campane che si portano sul 25 a 18 a 7’ 25’’ dall’intervallo. Un ottimo recupero di Tagliamento e l’assist per Manzini riporta le pugliesi sul meno tre a metà periodo, con Manzini che continua a segnare, trovando per prima la doppia cifra. Sul finire di quarto entra sul parquet Diodati, non al meglio per tutta la settimana, con Rossi che al suono della sirena firma il 34 a 29 delle viaggianti. Il terzo periodo inizia con Manzini, Tagliamento, Diodati, Diene e Siccardi in quintetto ed è proprio l’ex Cras che sale in cattedra, segnando prima un canestro da due e poi due tiri liberi in appena 36 secondi, con Brindisi che ritorna sul 33 a 34. Le squadre, in questo terzo periodo, difendono forte con la Futura che recupera diversi ottimi palloni in difesa sprecando al contempo quasi tutte le ripartenze, suscitando il disappunto di coach Santini. A questo si aggiunge anche una pessima percentuale della squadra biancoazzurra ai liberi, tuttavia l’Ariano resta sempre a portata di punteggio. A 1’ 33’’ dal termine del terzo periodo arriva però il sorpasso delle padrone di casa con una tripla di Tagliamento che porta sul 42 a 40 le biancoazzurre. Siccardi poi realizza altri due liberi con la Futura che tocca il massimo vantaggio proprio a fine quarto sul 47 a 42. Il quarto periodo inizia però con due triple consecutive di Maggi che stordiscono la Futura e soprattutto riportano in parità il punteggio (49-49 a 7’ 20’’ dalla conclusione). La Futura fatica a segnare dal campo improvvisamente, complice anche una solida e forte difesa irpina, con due soli tiri liberi realizzati dopo cinque minuti (49-51 a 5’ 20’’). È soprattutto Gabriele Narviciute ad andare più volte a segno con Gatti prima, ed Egle poi, che pagano nel duello sotto il canestro. Il break di 11 a 2 dell’Ariano Irpino in questa prima metà dell’ultimo quarto ribalta così la situazione al “PalaPentassuglia” con la Futura che dal più sei si ritrova al meno quattro a 3’ 09’’ dal termine del match (51-55). A 2’ 50’’ dalla sirena arriva però il primo canestro dal campo dell’ultimo periodo della Futura, con Diene che riporta la squadra a meno due. Chesta però realizza la prima tripla della sua serata mentre pochi istanti dopo, su una normale azione sotto il canestro, l’ottima Micovic è costretta a lasciare il parquet per un brutto infortunio al ginocchio destro. Dopo una lunga pausa, per consentire ai sanitari di assistere la sfortunata numero 17 dell’Ariano Irpino, si riprende con la Futura che continua a faticare in attacco. Sarni da due porta sul 58 a 53 la squadra ospite, Brindisi è ancora lenta in attacco, ed è ancora la numero 20 campana a trovare invece la retina (53-60 a 1’ 15’’). Il match viene definitivamente chiuso con la tripla di Chesta a 35 secondi dal termine per il 53 a 63 finale. Dopo quest’ultimo incontro del 2013, la Futura ritornerà in campo l’11 gennaio, ospite di Salerno, per ritornare al “PalaPentassuglia” il prossimo 18 gennaio quando ospiterà l’Olympia 68 Catania.

“Purtroppo siamo arrivati a questa partita – analizza a fine gara Gigi Santini, coach della Futura – al termine di una settimana difficile, caratterizzata da tanti infortuni. Abbiamo pagato soprattutto la tenuta atletica e nel finale questo si è visto; rimane il forte rammarico per l’esito del match perché eravamo riusciti a tener testa ad una formazione indubbiamente forte, con elementi di categoria anche superiore. Purtroppo ad inizio ultimo quarto le due triple consecutive realizzate dagli ospiti hanno segnato la gara quando eravamo avanti di sei, poi la loro zona ci ha messo in difficoltà e non siamo riusciti a rientrare. Ora, complice la penalizzazione, dobbiamo cercare di vincere tutte quelle che restano, noi ci proveremo”.

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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