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Ariano Basket

Basket A2F – Le Farine Magiche Ariano battono la Guarnieri Tour Operator Brindisi

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Ariano riscalda i cuori degli appassionati giunti al Pala Cardito nonostante la nevicata abbattutasi sul Tricolle. Le ragazze di coach Ferazzoli si regalano una vittoria di importanza capitale in grado di interrompere la striscia di cinque sconfitte consecutive. Le leonesse si tengono ancora fuori dalla zona play-out, appaiate al nono posto con Civitanova Marche. Sul match c’è la griffe indelebile di Valentina Maggi autrice di una grande seconda parte di gara chiusa con 15 punti dopo il solo tiro libero realizzato nel primo tempo. Il capitano ha ricevuto il testimone da Camilla Valerio, in evidenza nella prima parte di gara, in una staffetta ideale favorita dall’esperienza determinante di Paparo, la cui importanza va oltre le cifre del suo tabellino. Il dato dei palloni 25 recuperati contro i 13 persi e quello dei liberi (20/31 contro l’11/17 delle ospiti) rappresentano i pilastri su cui Ariano ha fondato il proprio successo.

LA GARA – Avvio stentato su entrambi i fronti: dopo cinque minuti un solo canestro dal campo (4-2 al 5’). Maggi e Celmina non vedono il bersaglio. La lettone commette subito due penalità. Nonostante il 4/19 da due e lo 0/3 da tre, Ariano riesce a condurre, seppur di misura, per tutto il primo quarto (11-8 al 10’) grazie alle palle perse delle ospiti ed alla buona vena realizzativa di Valerio. In avvio di seconda frazione è proprio l’ex Vigarano a tentare un timido allungo (13-8 all’11’). Brindisi risponde con le proprie lunghe. Boccadamo (colpisce anche da tre) e Rodriguez caricano di falli Albanese (3 penalità nel primo tempo). Sono loro a confezionare il primo vantaggio ospite (15-17 al 13’). Il primo canestro di Paparo scuote Ariano che piazza di lì a poco la tripla con Valerio. Brindisi è lì, si rifugia dalla lunetta e tiene il passo all’intervallo lungo (24-23 al 20’).

L’avvio di secondo tempo è nel segno di Maggi. Solo un libero a segno nel primo tempo, il capitano riparte con una tripla e due liberi (29-23 al 21’). E’ un vantaggio che le irpine riescono ad amministrare e addirittura ad incrementare all’ultimo mini intervallo 39-28 al 30’ nonostante la situazione falli delle lunghe si faccia problematica con Albanese e Valerio gravate di quattro falli e Celmina con tre. Ma sono proprio le lunghe di Ferazzoli ad allargare la forbice. Celmina e Zanetti fissano il massimo vantaggio (42-28 al 32’). Sul +14 c’è ancora da soffrire. Siccardi si carica le pugliesi sulle spalle. Una sua tripla, seguita da quella di Tolardo, rianimano le pugliesi. Lauria, Falcone e la stessa Siccardi confezionano un ulteriore parziale di 8-0 che crea il panico 44-42 al 37’. Non basta: è Paparo a realizzare il canestro più importante del match. Brindisi pur chiudendo con 18 punti nell’ultima frazione, contro i 28 dei primi trenta minuti, non può che arrendersi. Maggi e Zanetti chiudono i giochi dalla lunetta condannando Brindisi all’ottava sconfitta esterna su altrettanti incontri. Domenica ci sarà ancora da soffrire: al Pala Cardito arriverà Empoli.

LE FARINE MAGICHE ARIANO IRP. – GUARNIERI BRINDISI: 54-46

Le Farine Magiche Ariano Irpino: Paparo 6,Valerio 13, Falanga M. n.e., Santabarbara, Falanga A. n.e., Albanese 4, Maggi 15, Celmina 6, Zanetti 10, De Michele n.e.. Coach: Ferazzoli.

Guarnieri Tour Operator Brindisi: Toscano 4, Falcone 2, Niccoli n.e., Fersino 2, Boccadamo 12, Rodriguez 3, Lauria 8, Miccoli, Siccardi 12, Tolardo 3. Coach: Ermito.

Parziali: (11-8); (13-15); (13-5); (17-18)

Arbitri: Simona Belprato di Cercola e Claudia Ferrara di Napoli. 

RISULTATI 15^ GIORNATA (2^Rit): La Spezia – Bologna: 75-48; Ariano Irpino – Brindisi: 54-46; Castel S. Pietro – Palermo: 57-64; Viareggio – Viterbo: 50-60; Empoli – Ferrara: 58-61; Civitanova M. – Ancona: 73-50; Salerno – Stabia: 42-66.

CLASSIFICA: La Spezia 30; Ferrara 28; Castel S. Pietro 22; Palermo, Bologna 18; Stabia, Viterbo 16; Empoli 14; Ariano Irpino, Civitanova M. 12; Viareggio 8; Ancona, Brindisi 6; Salerno 4.

PROSSIMO TURNO (16^ GIORNATA): Brindisi – Castel S. Pietro (23/01 ore 18); Stabia – Ferrara (23/01 ore 17); Ariano Irpino – Empoli (24/01 ore 18); Bologna – Viterbo (23/01 ore 21); Civitanova M. – La Spezia (24/01 ore 18); Ancona – Palermo (23/01 ore 19.30); Viareggio – Salerno (23/01 ore 18.30).

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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