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Ariano Basket

Basket A2F – Le Farine belle a metà: la capolista esce alla distanza

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I segnali di risveglio visti a Viterbo si confermano anche contro la capolista La Spezia, ma così come in terra laziale, le ragazze di coach Ferazzoli, restano all’asciutto. Una prova di grande applicazione tattica nella prima frazione spingendo la transizione e trovando buone soluzioni ha lasciato il posto ai 15 minuti finali di assoluto black-out. Non

sono bastati i 18 punti di Camilla Valerio, i 12 rimbalzi ed i 9 assist di capitan Maggi per costruire un ‘impresa che in avvio di secondo tempo sembrava alla portata.

LA GARA – Senza pressioni e con tanta fiducia, l’avvio delle Farine Magiche è il migliore possibile: 9-2 dopo appena due minuti e mezzo. I ritmi elevati dettati da Guerri sorprendono La Spezia. L’attacco di Ariano però non capitalizza il buon lavoro difensivo. La Spezia rientra con una tripla di Granzotto. Una buona trama offensiva conclusa da una tripla di Zanetti (14-8) fa da preludio al rientro sul parquet di Cupido dopo oltre un mese di assenza. La Spezia prova a cambiare volto al match e ci riesce. E’ Granzotto a sfruttare qualche topica delle rossoblù per mettere la freccia. Un gioco da tre punti di Corradino fa temere il peggio (18-22 al 15’). Le ufitane reagiscono e riescono addirittura a chiudere in vantaggio la prima frazione (25-24 al 20’), grazie alla seconda tripla della serata di Valerio ed alla generosità di Maggi (12 rimbalzi, 8 assist, ma anche tante forzature in attacco per il capitano). Ferazzoli punta sul buon momento di Paparo: la play puteolana e Celmina regalano il massimo vantaggio (29-24 al 23’). Ariano si ferma qui. La difesa concede a Reke la possibilità di ribaltare le sorti dell’incontro con un personale parziale di 29-32. L’attacco di casa si perde nei rivoli delle soluzioni personali rimando imbrigliato nella difesa ligure. E’ Granzotto a travestirsi da killer. La guardia ospite segna quattordici punti consecutivi e Le Farine si disperdono. Le ospiti sconfinano anche oltre le venti lunghezze di vantaggio (40-63) prima che coach Corsolini non dia spazio a tutte le sue baby.

LE FARINE MAGICHE ARIANO IRP. – CARISPEZIA LA SPEZIA: 43-63

Le Farine Magiche Ariano Irpino: Paparo 2,Valerio 18, Falanga M., Santabarbara, Falanga A. n.e., Guerri, Albanese, Maggi 8, Celmina 10, Zanetti 5, De Michele. Coach: Ferazzoli.

Carispezia La Spezia: Aldrighetti, Corradino 11, Alesiani 3, Reke 12, Costa 7, Granzotto 23, Linguaglossa n.e., Tosi, Caldaro 2, Valente, Reani  5. Coach: Corsolini.

  • Parziali: (14-12); (25-24); (35-41)
  • Arbitri: Valeria Lanciotti di Porto San Giorgio (FM), Alice Fratalocchi di Fermo.
  • Ariano: T2 15/47; T3: 4/14; Tl 1/4, Rimb. 43, Perse 24, Rec 20
  • La Spezia: T2 16/40; T3: 6/22; Tl 13/18, Rimb. 43, Perse 17, Rec 25

RISULTATI 18^ GIORNATA (5^Rit): Viareggio – Bologna: 63-43; Ferrara – Palermo: 77-62; Salerno – Empoli: 70-49; Ariano Irpino – La Spezia: 43-63; Ancona – Viterbo: 44-58; Brindisi – Civitanova M.: 49-59; Stabia – Castel S.Pietro: 44-54.

CLASSIFICA: La Spezia 36; Ferrara 32; Castel S.Pietro 26; Palermo 22; Bologna, Viterbo 20; Empoli, Stabia 18; Civitanova M. 16; Viareggio, Ariano Irpino 12; Salerno 8; Brindisi, Ancona 6.

PROSSIMO TURNO (19^ GIORNATA): La Spezia – Viareggio (13/02 ore 19); Ancona – Brindisi (13/02 ore 19.30); Viterbo – Ferrara (13/02 ore 18.30); Empoli – Castel S.Pietro (13/02 ore 21); Palermo – Salerno (13/02 ore 18); Civitanova M. – Ariano Irpino (14/02 ore 18); Bologna – Stabia (13/02 ore 21).

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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