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Ariano Basket

Basket A2F – Caccia al primato contro il Geas: prova generale per la finale

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Serata di gala per la Mcs che festeggia il traguardo della finale promozione ospitando il Geas di Sesto San Giovanni. L’appuntamento è per le ore 21 in una gara che mette in palio il primato nel girone E di poule promozione. Le ragazze di coach Ferazzoli proveranno a completare l’opera allungando la striscia di cinque successi consecutivi, iniziata proprio con la vittoria in Lombardia nel match di andata. Le rossonere in questa poule si sono arrese solo alle irpine. Agguantarle in classifica significherebbe assicurarsi il vantaggio del fattore campo nella finale contro Torino. Viceversa in caso di sconfitta, la Mcs ritroverebbe nell’altro accoppiamento di finale, le bolognesi di Castel San Pietro già affrontate nella prima fase.

L’AVVERSARIA – Se Ariano è in serie positiva, quella di Sesto San Giovanni è una striscia di vittorie ancora più lunga. Le rossonere hanno intervallato i quattro successi consecutivi in poule promozione, inanellati dopo lo stop casalingo contro le irpine, con la prestigiosa affermazione in Coppa Italia dove hanno battuto prima Castel San Pietro e poi Ferrara. Rispetto all’andata ritroveranno due delle ragazze d’oro campionesse d’ Italia under 19: la play guardia Martina Kacerik (che sarà protagonista anche a Battipaglia), e soprattutto l’ala Beatrice Barberis, la più in forma nelle ultime uscite. Le tre “veterane” del gruppo sono l’ala Federica Tognalini, arrivata a stagione in corsa dalla Saces Napoli, l’oriunda italo-americano Maria Laterza, pivot della nazionale italiana, già avversaria di Ariano nelle scorse stagioni con le canotte di Broni e La Spezia, e soprattutto la play Giulia Arturi, figlia d’arte di quella Rosy Bozzolo che nello stesso ruolo ha vinto cinque degli otto scudetti conquistati dal Geas negli anni settanta.

LE CIFRE (medie per gara):

Mcs Hydraulics Ariano Irpino: P.ti 63,4 (Madonna 14,1); P.ti subiti 57,4; Falli C. 17,5 (Chesta 2,6); Falli S. 17,8 (Maggi 4,1); T2 43,2% (Madonna 51,4%); T3 29,4% (Madonna 38,2%); Tl 71,2% (Maggi 83,8%); Rimb. 36,7 (Chesta 5,5); Perse 17 (Madonna 2,5); Rec. 22,2 (Madonna 2,7); Assist 8,4 (Madonna 2,2); Valutaz. 72,8 (Maggi 13,2).

Paddy Power S.S. Giovanni: P.ti 67,3 (Barberis 12,5); P.ti subiti 55,4; Falli C. 19,4 (Laterza 3,1); Falli S. 16 (Barberis 3,4); T2 48,7% (Kacerik 60%); T3 27,1% (Arturi 32,8%); Tl 67,6% (Kacerik 80%); Rimb. 42,6 (Laterza 11,4); Perse 19,5 (Arturi 3,4); Rec. 21,3 (Kacerik 2,6); Assist 11 (Arturi 3,6); Valutaz. 80,5 (Laterza 17,7).

ARBITRI: Leggiero di Lecce, Lucarella di Leporano (TA)

IL PROGRAMMA DELLA 10^ GIORNATA (Serie A2 – Poule Promozione)
Girone D: Vicenza – Castel San Pietro (16/04 ore 20.30); Genova – Santa Marinella (18/04 ore 18); Crema – Torino (19/04 ore 18); Classifica: Castel San Pietro 16; Torino 14; Vicenza, Crema 8; Santa Marinella 6; Genova 2.
Girone E: Villafranca VR – Bologna: 56-62; Mcs Ariano Irpino – Sesto S.Giovanni (17/04 ore 21); Ferrara – Broni (19/04 ore 18). Classifica: Paddy Power S.S. Giovanni 16; Mcs Ariano Irpino 14; Pff Group Ferrara 10; Meccanica Nova Bologna 8; Omc Broni 6; Alpo Villafranca di Verona 2.

FORMULA: Si qualificano le prime due formazioni dei gironi D (Castel San Pietro è prima e Torino seconda) ed E (Sesto San Giovanni ed Ariano Irpino). Accedono alle due finali promozione (1D vs 2E; 1E vs 2D) con serie al meglio delle tre gare.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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