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Ariano Basket

Basket A2F – Arriva Broni: la Mcs vuole “espugnare” il Pala Cardito.

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Ariano ritorna al Pala Cardito dopo un mese esatto dal match perso contro Bologna. Nel mezzo un turno di sosta e soprattutto i due successi esterni di Sesto San Giovanni e Villafranca di Verona. Domani sera sarà Broni a rendere visita (ore 18) a Ferazzoli e compagne nella seconda giornata di ritorno della poule promozione, dopo che, nel match di andata, ci fu la netta affermazione per le arianesi (50-66 il finale). Dopo quattro vittorie esterne, le rossoblù cercheranno di cogliere il primo successo casalingo nella poule che le consentirebbe quanto meno di conservare l’attuale secondo posto. Il bilancio al Pala Cardito parla di 5 vittorie ed altrettante sconfitte contro le 10 vittorie in 12 gare stagionali lontano dal Tricolle.

L’AVVERSARIA – Broni è una formazione che può contare su un tasso tecnico individuale elevato. La formazione di coach Sacchi arriva al Pala Cardito per giocarsi le esigue speranze di restare in corsa per il secondo posto. Dopo sei giornate le pavesi hanno conquistato solo un successo sul campo di Villafranca di Verona con cui condividono l’ultimo posto nel girone di poule. Broni ricalca la struttura dello scorso anno. Sotto canestro al posto dell’italo-americana Laterza (passata al Geas) è arrivata la bulgara Dimana Georgieva. Sul perimetro l’aggiunta di Enrica Pavia (lo scorso anno con la canotta di Catania giustiziò Ariano con una tripla a pochi secondi dallo scadere). Corradini in cabina di regia è il faro, mentre Accyni e Borghi sono le due specialiste nel tiro da tre. In ala forte, al posto della sfortunata Zampieri (infortunio in precampionato al crociato anteriore del ginocchio destro) evoluisce la top scorer delle pavesi, Valeria De Pretto, lo scorso anno a Bologna. Il cambio delle lunghe era Contestabile che ha rescisso due mesi fa il suo contratto. Al suo posto è arrivata l’ala-centro bosniaca, di formazione italiana, Dunja Vujovic. L’ex compagna di squadra di Marija Micovic alla Virtus La Spezia, proveniente dal Sanga Milano, ha esordito proprio nel match di andata contro Ariano.

LE CIFRE (medie per gara):

Mcs Hydraulics Ariano Irpino: P.ti 63,8 (Madonna 14); P.ti subiti 57,9; Falli C. 17,8 (Chesta 2,6); Falli S. 17,9 (Maggi 4,1); T2 43,6% (Chesta 52,6%); T3 29,2% (Madonna 39,3%); Tl 70,5% (Maggi 83,9%); Rimb. 37 (Chesta 4,2); Perse 17 (Madonna 2,4); Rec. 22 (Madonna 2,9); Assist 8,2 (Madonna 2,2); Valutaz. 72,7 (Madonna 12,8).

Omc Broni: P.ti 59,2 (De Pretto 14,1); P.ti subiti 60,1; Falli C. 16,5 (Bonvecchio 3,1); Falli S. 17,9 (De Pretto 4,5); T2 46,2% (De Pretto 53,3%); T3 25,8% (Borghi 34,4%); Tl 71,7% (Vujovic 84,6%); Rimb. 36,8 (De Pretto 8,5); Perse 17,6 (Georgieva 3,2); Rec. 17,1 (Corradini 1,8); Assist 8 (Pavia 1,4); Valutaz. 68,4 (De Pretto 16,7).

ARBITRI: Bernassola di Palestrina (RM) e Cardano di Roma

I PRECEDENTI – Due i precedenti relativi alla scorsa stagione. Doppio confronto in poule promozione. Successi casalinghi in entrambe le occasioni: 54-50 ad Ariano, 51-45 a Broni.

IL PROGRAMMA DELLA 07^ GIORNATA (A2 – Poule Promozione, Girone E): Ariano Irpino – Broni (22/03 ore 18); Sesto S.Giovanni – Bologna (21/03 ore 20.30); Ferrara – Villafranca VR (21/03 ore 20.30).

CLASSIFICA: Paddy Power S.S. Giovanni 10; Pff Group Ferrara, Mcs Ariano Irpino 8; Meccanica Nova Bologna 6; Omc Broni, Alpo Villafranca di Verona 2.

Fonte: www.basketariano.it

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Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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