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Ariano Basket

Basket A2F – Anche Bologna è domata: Ariano Irpino è in finale!

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Cinquantacinque a sessanta: tutto il resto è noia. Ariano si regala il primo successo della stagione contro Bologna, il quinto consecutivo, l’undicesimo su tredici gare in trasferta, ma soprattutto la storica finale per la serie A1. Venerdì sera (ore 21) al Pala Cardito si ritorna in campo per l’ultima gara di poule promozione. Contro Sesto San Giovanni (qualificate anche le milanesi) sarà spareggio per il primato e per definire gli accoppiamenti con Castel San Pietro e Torino rispettivamente già sicure di primo e secondo posto nell’altro girone di poule.

LA GARA – Solito avvio diesel per la Mcs che ci mette un po’ a carburare. Madonna riscalda i motori dopo lo 0/6 iniziale di squadra. E’ lei a principiare un parziale di 9-0 in favore delle ospiti (8-13 all’8’) al quale contribuiscono anche Mancinelli e Maggi. Albanese allarga la forbice con due canestri consecutivi in avvio di secondo quarto (10-19 al 12’). Il contro break di 7-0 delle felsinee riapre i giochi in appena due giri di lancette. La situazione falli delle lunghe di Ariano si fa difficile: 4 per Albanese e 3 per Chesta. Le ospiti sono costrette ad un quintetto di sole guardie. Vargiu, Madonna, Santabarbara, Maggi e De Luca riescono a tener botta conservando le cinque lunghezze di vantaggio anche all’intervallo lungo (24-29 al 20’). Il quarto fallo di Chesta ed il quinto di Albanese fanno da sfondo al momento di grande vena offensiva di Madonna e Maggi,  ma anche al sorpasso delle bolognesi che arriva con un una tripla di D’Alie ed una di Torresani, intervallati da due canestri di Cordola (40-37 al 27’). Ariano, come in altre occasioni, ha il merito di non disunirsi e colpisce con la giocatrice più in difficoltà. I due canestri di Chesta a cavallo dell’ultimo mini intervallo sono un primo segnale (40-43 al 31’). Bologna trova l’unico canestro dal campo di Scibelli. I mis-match favorevoli sotto canestro di Silva valgono l’ultimo vantaggio interno (48-45 al 34’). Il ventello di Madonna, un gioco da tre punti di Maggi cambiano il vento (48-50 al 36’), ma sono gli unici canestri della serata di Santabarbara e De Luca ad arrivare nel momento più importante. Il sigillo arriva da chi riesce con esperienza a gestirsi sul parquet con quattro falli: Chesta chiude i giochi con una tripla a poco più di un minuto dalla fine (52-57 al 39’).

MECCANICA NOVA BOLOGNA – MCS ARIANO IRPINO: 55-60

Meccanica Nova Bologna: Landi, Torresani 3, Patera 2, Venturi 4, D’Alie 12, Silva 11, Scibelli 3, Santarelli 4, Melchioni 2, Cordola 6, Poletti 2, Vian 6. Coach: Lolli.

Mcs Ariano Irpino: Santabarbara 2, Madonna 22, Vargiu 5, Albanese 4, Chesta 9, Maggi 13, Dominguez, Cifaldi n.e., De Michele n.e., Mancinelli 3, De Luca 2. Coach: Ferazzoli.

Arbitri: Poletti di Lambrugo (CO), Silva di Seregno (MB)

Parziali: (10-15); (24-29); (40-41)

RISULTATI 09^ GIORNATA (A2 – Poule Promozione). Girone D: Torino – Vicenza: 55-48; Castel San Pietro – Genova: 56-48; Santa Marinella-Crema: 58-52 (d2ts). Girone E: Sesto S.Giovanni – Ferrara: 62-49; Bologna – Ariano Irpino: 55-60. Broni – Villafranca VR (12/04 ore 18);

CLASSIFICA. Girone D:  Alfagomma Castel San Pietro 16, Torino 14; Vicenza, Crema 8; Santa Marinella 6; Genova 2. Castel San Pietro e Torino già qualificate Girone E: Paddy Power S.S. Giovanni 16; Mcs Ariano Irpino 14; Pff Group Ferrara 10; Meccanica Nova Bologna 6; Omc Broni 4; Alpo Villafranca di Verona 2. Sesto San Giovanni ed Ariano Irpino già qualificate

FORMULA: Si qualificano le prime due formazioni dei gironi D ed E. Accedono alle due finali promozione (1D vs 2E; 1E vs 2D) con serie al meglio delle tre gare.

Fonte: www.basketariano.it

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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