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Ariano Basket

Al via i play-off: Ariano tenta l’impresa a La Spezia.

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Tutti in carrozza: stasera inizia l’avventura play-off dell’Lpa Ariano irpino. A distanza di dodici mesi dalla cavalcata trionfale che portò la formazione del presidente Cirillo in serie A2, si respira ancora una volta aria di lotta promozione. Questa volte le irpine ricopriranno il ruolo di outsider. Si parte domani sera a La Spezia. Al Palasprint ci sarà ad attenderle la favorita numero uno del tabellone: la Carispezia. Palla a due alle 20.30 e aggiornamenti in diretta su legabasketfemminile.it. GIORNATA ROSSOBLU – Intanto, in vista di gara-2 in programma al Pala Cardito domenica 7 aprile alle ore 18.00, la società ha programmato la giornata rossoblu.

L’AVVERSARIA – La Carispezia è la seconda forza del torneo. La lotta contro la corazzata Ragusa, che ha subito l’unica sconfitta proprio contro le bianconere, ha messo a dura prova le energie fisiche e mentali del gruppo guidato da coach De Santis. Così come le due sconfitte nei due derby cittadini. A Viterbo, poi, nella penultima giornata di regular season è arrivato uno stop inaspettato. La scorsa settimana la partecipazione sfortunata alla final four di coppa Italia di categoria con la sconfitta di una sola lunghezza contro Venezia che poi si è aggiudicata il trofeo battendo in finale Ragusa. Ora c’è l’occasione per rimettersi in marcia ma senza la guardia-ala De Pretto: per lei campionato finito a causa della rottura al legamento crociato. Squadra equilibrata è dir poco con la lunga lettone, ex Orvieto, Lauma Reke nel ruolo di punta di diamante sotto le plance dove è affiancata dall’ex Cus Cagliari, Sara Giorgi. I rispettivi backup sono Zerella e Tava. Sul perimetro non mancano velocità e concretezza con Costa e l’altra ex Orvieto, Tripalo, pronte ad alternarsi in cabina di regia. La guardia Elisa Templari è il primo terminale offensivo, ma potrà contare solo sull’apporto di Consolini dopo l’infortunio di De Pretto.

LE CIFRE (medie per gara): Carispezia La Spezia: P.ti 66,3 (Templari 15,3); P.ti subiti 54,4; Falli C. 17,2 (Consolini 3); Falli S. 17 (Reke 3,4); T2 46,4% (Giorgi 51,7 %), T3 32,7% (Giorgi 41,2%), Tl 74,1 (De Pretto 85,7%), Rimb. 36 (Reke 7,2), Perse 17,8 (Giorgi 3,1), Rec. 21,5 (Tripalo 2,2), Assist 3,7, Valutaz. 72,5 (Reke 15,4). Lpa Ariano Irpino: P.ti 60,7 (Micovic 13,2); P.ti subiti 58; Falli C. 17,3 (Paparo 3,2); Falli S. 18,3 (Micovic 4,7); T2 44,5% (Maggi 46,8%), T3 24,5% (Aversano 36%), Tl 64,4% (Aversano 83,3%), Rimb. 44,8 (Micovic e Narviciute 7,7), Perse 22 (Paparo 4), Rec. 20,1 (Paparo 2,6), Assist 7,5 (Paparo e Narviciute 1,7), Valutaz. 72 (Narviciute 13,5).

ARBITRI – Battista di Reggello (FI), Bongiorni di Pisa.

PLAY-OFF – Nei due tabelloni di play-off sono inserite le squadre classificatesi dal secondo al nono posto in ciascuno dei due gironi di serie A2. Gli accoppiamenti sono impilati in un tabellone di tipo tennistico. A partire dai quarti di finale le serie sono al meglio delle tre gare con la sequenza casa-fuori-casa. Il vantaggio del fattore campo è per la formazione meglio piazzata nella stagione regolare. Le vincenti di ciascun tabellone saranno promosse in serie A1 insieme alle due vincenti delle rispettive regular season: Umana Venezia e Passalacqua Ragusa.

 

IL PROGRAMMA DEI QUARTI DI FINALE: Girone A: San Martino di Lupari (2^) – Muggia (9^); Marghera (5^) – Udine (6^); Crema (4^) – Alghero (7^); Milano (3^) – Broni (8^). Girone B: Carispezia (2^) -Ariano Irpino (9^); Battipaglia (5^) – Ancona (6^); Napoli (4^) – Salerno (7^); Elite La Spezia (3^) – Bologna (8^).

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Ariano Basket

Iris Ferazzoli si racconta:”Ad Ariano ho trovato la famiglia e la casa a cui tornare dopo le mie impegnative sfide”

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Ha sangue italiano nelle vene Iris Ferazzoli, sebbene sia nata in Argentina a Santa Fe, nel 1972. Dopo una brillante carriera come giocatrice, coronata con la vittoria di uno scudetto a Priolo e un’Eurocoppa a Napoli, attualmente fa la head coach di basket. Ha iniziato l’attività di allenatrice in serie A nel 2014 ad Ariano Irpino, per proseguirla a Cagliari per 5 anni e, nella scorsa stagione, a Roseto degli Abruzzi. Iris è rientrata il 12 agosto dall’Argentina, dove non si recava da tre anni, sia perché il suo periodo lavorativo inizia in agosto, sia perché temeva di rimanere bloccata in aeroporto a causa di eventuali lock down. Ha potuto finalmente riabbracciare sua madre e il resto della famiglia, con la quale è rimasta circa un mese. Nel periodo della pandemia, ci ha rivelato – “ho riflettuto molto sul senso del lavoro, delle amicizie, della famiglia. Quando si abbraccia la mamma, si abbraccia la casa, la propria infanzia, la storia della famiglia, i posti in cui si è stati felici, i ricordi”. Ci ha confidato come, a causa di un problema di salute della madre, sia stata in ansia e non abbia girato come avrebbe desiderato, per la sua terra, di cui la preoccupano le critiche condizioni socio-economiche. Iris ormai è italiana quasi dalla stessa quantità di anni trascorsi in Argentina: “Sono partita dall’Argentina a 26 anni e sono 24 anni che vivo in Italia, anche il mio compagno è italiano. Il privilegio di essere qui lo devo allo sport di cui sono appassionata, la pallacanestro: entrai nella nazionale argentina a 19 anni, rimanendoci dal 1990 al 2005. Nel 1997, per la prima volta ci qualificammo al mondiale, un obiettivo al quale avevamo lavorato duramente negli anni precedenti, ma il mio principale intento fin da piccola era venire a giocare nella terra di mio nonno, originario di Monte San Giovanni Campano (FR). Quando andai in Germania per il mondiale, notarono il mio cognome italiano e mi chiamarono. Risposi immediatamente e cominciai a giocare nelle migliori squadre italiane, finché non approdai anche ad Ariano Irpino, dove rimasi dal 2010 fino al 2016. Qui ho avuto modo di fare grandi amicizie e ho persino comprato casa, una tana alla quale tornare a ogni fine incarico e dove mi sento bene. Ho messo radici con persone che definisco la mia famiglia: nella vita una è la famiglia biologica o che ti ha cresciuta, un’altra è quella che ti scegli incontrando, parlando, lavorando, confrontandoti, creando le tue amicizie. Sono amicizie forti che si contano sulle dita di una mano, ma su cui se ho bisogno, se sono triste, posso contare, persone dalle quali non devo nascondermi, ma a cui posso mostrarmi anche con le mie fragilità, perché non mi giudicano”. Iris inizia a giocare in Italia dal 1998 al 2013, dai 18 fino ai 41 anni: “Ho giocato ad alti livelli, fino ai mondiali, mi sono mancate soltanto le Olimpiadi. Essere professionista è uno stile di vita che richiede impegno, sacrificio, responsabilità verso se stessi e le proprie compagne. Ma ho capito che pur continuando a divertirmi come giocatrice, sentivo ardere il fuoco dell’insegnamento. È importante che le capacità motorie si sviluppino da piccoli, l’approccio a certi movimenti è facilitato e permette che una volta appresi, da adulti si facciano in maniera automatica, senza richiedere particolari sforzi mentali. Da ragazzina adoravo sottopormi allo stress da competizione, necessario per essere pronti ad affrontare squadre forti e io in questo sono sempre stata incisiva. Ho cominciato ad allenare il settore giovanile fin dal 2007, mentre continuavo a giocare: dal 2014 ho smesso di giocare e fino al 2021 ho allenato la serie A, che però non è più quella di un tempo. Le nuove generazioni sono cambiate e così anche il modo di insegnare ciò che serve, va modulato, individuando altresì il modo migliore di parlare con loro, che purtroppo, fanno poca introspezione. I giovanissimi vorrebbero arrivare ad ottenere subito il successo, guardando ai giocatori della NBA, senza tener conto del percorso di sacrifici che questo richiede. Ora sei alle prese con una nuova sfida:.. Sono stata incaricata dalla società ASD Feba di Civitanova Marche, di cui apprezzo il progetto e il metodo di lavoro, volto a migliorare il territorio valorizzando l’appartenenza. Spazierò dalla prima squadra alle scuole. Ci sono 4-5 ragazzine che militano in nazionale che faranno parte della massima serie, che quest’anno sarà la B, ma l’intenzione è farle crescere, e soprattutto, risalire in A2“.

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